A 86esimi Academy Awards - Le Previsioni della Redazione

86esimi Academy Awards - Le Previsioni della Redazione

Un compito difficile, ma qualcuno deve pur farlo. Cinque temerari redattori si sono cimentati nelle previsioni per l’86esima edizione degli Academy Awards con tutta l’aleatoria opininabilità del caso.

Prima d’iniziare, una rapida panoramica sugli esclusi eccellenti: dall’ingiustificato snobismo per Inside Llewyn Davis dei fratelli Coen e Rush di Ron Howard a quello più condivisibile verso la poco-gioiosa-macchina-da-Oscar The Butler, dall’aver ignorato i meriti tecnici di Pacific Rim di Guillermo Del Toro, di Thelma Schoonmaker per il montaggio di The Wolf of Wall Street e di Larry Smith per la fotografia di Solo Dio Perdona all’esclusione di Oscar Isaac (Inside Llewyn Davis) e Joacquin Phoenix (Her) nella categoria Miglior attore. La lista degli scontenti al solito è lunga, però forse una nomination allo scomparso-troppo-giovane James Gandolfini per Non dico altro di Nicole Holofcener ci poteva stare.

Ritornando ai cinque temerari di cui sopra, metterli tutti d’accordo su un solo nominato sarebbe stato impossibile-quanto-poco-auspicabile; nel forum potete trovare le preferenze dettagliate di ognuno.

 

- Miglior film: se la giocano Gravity di Alfonso Cuaron e The Wolf of Wall Street di Martin Scorsese; poche chance per gli altri nominati, il che è un bene pensando ad American Hustle

- Miglior regia: plebiscito per Alfonso Cuaron, Gravity è un progetto registicamente davvero complesso con un piano sequenza iniziale da storia del cinema. 

- Miglior attore: a sfidarsi ci sono due attori che troviamo di fronte in una delle migliori scene degli ultimi anni, quella a pranzo dove il broker senior Mark Hanna spiega-a-modo-suo il capitalismo finanziario al giovane Jordan Belfort nel film di Scorsese. Matthew McConaughey (Dallas Buyers Club) vs Leonardo Di Caprio (The Wolf of Wall Street), due nati come bellocci-e-poco-altro che si stanno redimendo alla grande.

- Miglior attrice: Cate Blanchett (Blue Jasmine) domina nelle preferenze, ma occhio a Judy Dench (Philomena).

- Miglior attore non protagonista: il trans-formismo di Jared Leto in Dallas Buyers Club è il favorito per la vittoria, ma Johan Hill (The Wolf of Wall Street) potrebbe rivelarsi una sorpresa. 

- Miglior attrice non protagonista: Jennifer Lawrence (American Hustle) sembra poter vincere il secondo Oscar dopo quello ottenuto l’anno scorso per Il Lato Positivo, sempre per la regia di quella macchina-da-nomination-per-i-suoi-attori David O. Russell (11 nomination in tre edizioni). Ma la rivelazione potrebbe essere Lupita Nyong'o (12 anni schiavo).

- Miglior sceneggiatura originale: corsa a due tra Spike Jonze (Her) e la coppia Eric Warren Singer – David O. Russell (American Hustle); con l’outsider di lusso Woody Allen

- Miglior sceneggiatura non originale: anche in questa categoria un gioco a due con una possibile sorpresa: Steve Coogan e Jeff Pope (Philomena) e John Ridley (12 anni schiavo), con Terence Winter (The Wolf of Wall Street) pronto a fare il terzo che gode. 

- Miglior film straniero: La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino è il grande favorito, con una necessaria-e-salutare dose di campanilismo alla francese. Attenzione però al filmone Il sospetto – The Hunt del danese Thomas Vinterberg

- Miglior documentario: la rivelazione The Act of Killing di Joshua Oppenheimer è il favoritissimo. 

- Miglior film d’animazione: con la Pixar giustamente fuori dai giochi, il sogno sarebbe vedere Hayao Miyazaki bissare l’Oscar del 2003 per La Città Incantanta con il suo The Wind Rises. Agguerrito concorrente è il disneyano Frozen

- Miglior fotografia: il grande Emmanuel ‘Chivo’ Lubezki per gli indubbi meriti tecnici di Gravity contro la leggenda Roger Deakins (Prisoners). Nessuno dei due ha mai vinto un Oscar nonostante il talento immeso e le svariate nomination. Da citare lo stupendo lavoro di Bruno Delbonnel per Inside Llewyn Davis, non vincerà però la nomination se l’è meritata tutta. 

- Miglior montaggio: Alfonso Cuaron e Mark Sanger (Gravity) sembrano favoritissimi, ma Christopher Rouse (Captain Phillips) è pronto a doppiare l’Oscar dell’ultimo capitolo della trilogia di Jason Bourne. 

- Miglior canzone originale: Let it go (Frozen) vs gli U2 di Ordinary Love (Mandela: Long Walk to Freedom). Possibile runner-up The moon song di Karen O (Her). 

- Miglior colonna sonora: categoria difficile con preferenze diverse. William Butler e Owen Pallet (Her) potrebbero spuntarla, ma la lotta è apertissima. 

- Migliori scenografie: Catherine Martin e Beverly Dunn (Il Grande Gatsby) sembrano poter prevalere sugli altri nominati, ma la concorrenza di altro profilo e il parziale insuccesso del film potrebbero portare la statuetta in mani altrui. 

- Migliori costumi: Catherine Martin (Il Grande Gatsby) ha grandi chance di salire sul palco, ma vale il discorso fatto per le scenografie. 

- Miglior make-up e parrucco: Adtruitha Lee e Robin Mathews (Dallas Buyers Club) potrebbero già avere l’Oscar in mano.

- Miglior sonoro: si contendono l’Oscar Skip Lievsay, Gref Orloff e Peter F. Kurland (Inside LLewyn Davis) e Christopher Boyes, Michael Hedgens, Michael Semanick e Tony Johnson (Lo Hobbit: La Desolazion di Smaug).

- Miglior montaggio sonoro e Migliori effetti visivi: raggruppo le due categorie perché per entrambe la preferenza della redazione è unanime per Gravity (Glenn Fremantle per la prima categoria, Tim Webber, Chris Lawrence, David Shirk and Neil Corbould per l’enorme lavoro svolto sugli effettivi visivi).

That’s all.

Vedremo come andrà al Dolby Theatre di Los Angeles il 2 marzo 2014. In bocca al lupo a distanza alla madrina Ellen Degeneres, ci si aspetta tanto da lei.

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