r Antonio Falcone

Antonio Falcone

Caporedattore

Mi chiamo Antonio Falcone, vivo a Roccella Jonica, in provincia di Reggio Calabria, sono un"non più giovane" di 44 anni, appassionato di tutto ciò che fa spettacolo e di cinema in particolare; prediligo noir e commedie made in Usa, ma nutro anche una grande passione per il neorealismo e la commedia all'italiana; altra grande passione la lettura:divoro tutti i libri, pur prediligendo narrativa e saggistica, e non disdegno fumetti d'antan, dal caro vecchio "Topolino" al classico "Tex", passando per "Diabolik".

Anche in tale ambito, però, vince spesso la voglia di conoscenza, e così mi ritrovo a leggere di tutto. Sono quindi una persona molto curiosa, capace di mettermi in gioco, infatti ho "ripensato" la mia vita e mi sono buttato a capofitto in quello che mi piace:scrivere di ciò che mi appassiona.

Per due anni ho lavorato, dapprima come collaboratore esterno, poi come redattore, responsabile delle pagine culturali, in un settimanale locale, "la Riviera", di Siderno, sempre in provincia di Reggio Calabria, del quale ho curato nello specifico le rubriche cinematografiche, scrivendo sia dei film "moderni" che del "cinema d'epoca", conseguendo il tesserino di giornalista pubblicista.

Attualmente, dopo una breve collaborazione con "ilfattoonline" di Siderno (settembre 2011-marzo 2012), continuo a scrivere per "Storia dei film", partecipando inoltre a trasmissioni televisive e radiofoniche in onda su emittenti locali e sul web, vincendo le mie idiosincrasie al riguardo.

Dimenticavo: sono vegetariano e animalista, infatti amo gli animali (moltissimo... a volte più delle persone...), il mio fido cane Billo mi è accanto in questa nuova avventura...

r Alessio Colangelo

Alessio Colangelo

Il buio in sala non sancisce la fine, ma illumina la mente e il cuore degli uomini.

Classe 89, praticamente da subito circondato da immagini digitali mi sono catapultato nel genere horror: film, fumetti, libri che hanno caratterizzato la fase adolescenziale della mia vita. Il passaggio ad altri generi è stato però piuttosto rapido e costante: dai Mainstream ai d'essai sempre conservando la vena critica e analitica insieme ad un inesauribile piacere scopico.

Da convinto cinefilo ritengo, come diceva Godard, che la televisione crei l'oblio mentre il cinema ha sempre creato ricordi. Sono appassionato di letture per lo più classiche mentre al cinema prediligo pellicole di autori post-moderni tra cui i preferiti sono: Quentin Tarantino, Lars von Trier e David Lynch. Non sono sempre legato alla figura del regista poiché penso che un film sia un'opera collettiva che nasce dallo sforzo di tante menti e tante professioni delle quali un giorno spero di poter far parte.

Il fatto di aver viaggiato molto (grazie alla mia seconda passione che è la subacquea) e di aver vissuto per cinque anni a Napoli lontano dalla mia città d'origine (Milano) mi ha reso più aperto di vedute e più preparato ai cambiamenti.

Con studi superiori scientifici attualmente sono un laureando presso la IULM di Milano con una tesi in Cinema Italiano.

Spero che le mie recensioni svolgano per voi un ruolo di guida e bussola all'interno del panorama sterminato di pellicole vecchie e nuove e, quando non sarete d'accordo con me, pensate che c'è sempre una verità ma che non è mai quella definitiva.

r Fabrizia Malgieri

Fabrizia Malgieri

Napoletana verace, ma monzese acquisita. Sono una cine-dipendente prolissa e anche parecchio incazzosa. Amo i film che hanno storie da raccontare, le colonne sonore e scrivere. Scrivere di cinema, soprattutto. Ho avuto la fortuna di studiare cinema per cinque anni (una laurea in Storia e Critica del Cinema e una laurea in Filmologia), ma soprattutto ho imparato a sventrarlo ed eviscerarlo con la minuzia di un medico legale. Fotogrammi, piani-sequenza, piano americano, campo lungo, la donna ragno, Neorealismo, Godard, Il tema degli animali in Kubrick, L'avventura e l'esperimento di Kulesov: questa è un po' di quella grammatica che ho acquisito in quegli anni, probabilmente i più intensi della mia vita.

Il cinema è stato da sempre il mio prozac. Sin da quando ero piccola, è stata la cura contro le mie paure, la noia, le incertezze, le scelte esistenziali, eccetera, eccetera, eccetera. Ogni film ha al suo fianco un valore, una storia, un background, un significato. Sono sempre stata convinta che l'interpretazione di un film dipenda molto da uno stato mentale: non vi è mai capitato di provare sensazioni completamente opposte, guardando lo stesso film più di una volta?

Ma passiamo alle cose serie. Dopo aver fatto gavetta in Rai per cinque anni e in radio, ho collezionato esperienze come responsabile di redazione online per il mensile di cinema duellanti e come redattrice per il canale Premium Cinema Emotion di Mediaset Premium. Attualmente, accanto alla mia collaborazione con Storia dei Film, sono dottoranda di ricerca presso l'Università IULM di Milano in Comunicazione e Nuove Tecnologie.

E ho una frase, tratta da uno dei mio film preferiti, che è diventata il mio karma: Vi è mai capitato di sentire una barzelletta così tante volte da dimenticare perché è divertente? E poi la sentite di nuovo e improvvisamente è nuova. E vi ricordate perché vi era piaciuta tanto la prima volta... A furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui, e così egli diventa immortale.

Raccontate storie, diventate immortali.