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7/10

Segnali Dal Futuro regia di Alex Proyas

Fantascienza
recensione di Maurizio Pessione

La vita sulla terra è al capolinea. Una tremenda tempesta di radiazioni cosmiche provenienti dal sole sta per colpirla. Tutto è scritto in una sequenza numerica apparentemente incomprensibile scritta su un foglio da una bambina, sotterrato 40 anni fa durante una celebrazione scolastica, che subito dopo fu ritrovata ad incidere, grattando con le unghie fino al sangue, strani numeri su una porta. Il figlio di un astrofisico, durante la manifestazione di recupero di quei reperti, è il casuale destinatario di quel foglio, che il padre riesce ad interpretare, scoprendo che contiene una serie incredibilmente coincidente con gravi eventi che hanno colpito la terra nel corso degli anni precedenti e quello, immane, prossimo a verificarsi. Suo figlio ed altri bambini sembrano nel frattempo in comunicazione sensitiva con alcuni strani esseri che appaiono e scompaiono improvvisamente. Il destino è inevitabilmente catastrofico, ma il finale è di speranza, nonostante tutto.

Se il film 2012 mette in scena il collasso della crosta terrestre con un cataclisma di immani proporzioni per il nostro pianeta, in base alla nota premonizione dei Maya, Segnali Dal futuro a sua volta non scherza, prefigurando una situazione altrettanto catastrofica che, pure dal punto di vista spettacolare, si fa per dire, non è da meno.

Il vantaggio sta nel ‘manico’, come direbbe qualcuno, perchè Alex Proyas non è nuovo ad argomenti di tipo fantasy essendo già pervenuto al successo con Il Corvo ed avendo realizzato poi anche Dark City e Io, Robot ed è perciò più concreto, se non ambizioso, di Robert Emmerich. È uno, insomma, che il mestiere ed il contesto del genere li conosce bene.

Segnali Dal Futuro, non so quanto per caso o di proposito, riprende alcune tematiche del romanzo La Biblioteca Dei Morti, laddove l’autore Glenn Cooper immagina la scoperta di una biblioteca sotterranea nell’isola di Wight nella quale sono stati ritrovati migliaia di manoscritti che riportano, riga per riga, pagina per pagina, solo un lungo elenco di tre dati, persino in varie lingue: nome/cognome, data di nascita e quella di morte. Non si tratta però di un archivio cimiteriale, perché la data di morte in quei libri riscoperti arriva sino al 2027 e quindi, in un certo senso, ipotizza che il libero arbitrio non esiste e che il destino di tutti sia già segnato.

Nel film in oggetto cambia il contesto, ma non la sostanza. Qui ci sono di mezzo alieni ‘buoni’, che pare conoscano già il nostro futuro e destino e che, attraverso alcuni bambini molto particolari dal punto di vista sensoriale, comunicano le date e le coordinate geografiche di eventi drammatici che si sono già svolti o che dovrebbero svolgersi in un prossimo futuro. Insomma, sapere in anticipo la data nella quale ci sarà un terremoto,  uno tsunami o un attentato come quello delle Torri Gemelle non è cosa da poco, ma ovviamente tutte le teorie sulla casualità degli eventi e della vita di ognuno di noi vanno a farsi benedire.

Nicolas Cage è John Koestler, un professore di astrofica. Nemmeno lui ha risposte riguardo i grandi temi della vita, ma non crede ai suoi occhi quando scopre una sequenza perfetta di date ed eventi in un foglio apparentemente senza senso, scritto da una ragazzina e rimasto sotterrato per 40 anni nel giardino davanti la scuola insieme ad altre testimonianze. Durante la cerimonia commemorativa che comprende il recupero di queste tracce del passato, proprio a suo figlio è capitato casualmente (?) quel foglio dalle mani della maestra.

Alcuni eventi successivi, perfettamente coincidenti, però lo convincono che non può essere solo il gioco perverso di qualcuno. Così, nonostante la sfiducia di un amico scienziato che, lì per lì, interpreta la reazione di John come una conferma alla depressione che ha colpito l’astrofisico, a seguito della perdita della moglie in un incidente aereo (che risulta oltretutto documentato nel foglio ritrovato), quest’ultimo, fatti i calcoli e decifrato tutto il documento, nota che il medesimo si interrompe in coincidenza di un evento di immani proporzioni, letale per il nostro pianeta che oltretutto dovrebbe essere molto prossimo ad avverarsi.

Si mette perciò in cerca di altri elementi e scopre che, non solo suo figlio è un predestinato fruitore di queste informazioni e che è stranamente seguito da alcuni inquietanti personaggi che appaiono e scompaiono con grande facilità, ma ce ne sono  alcuni altri nella stessa condizione, sparsi per gli States. Ad esempio la nipote di quella ragazzina che 40 anni prima aveva scritto quel foglio e che poi aveva dato segni di squilibrio. L’incontro con la bambina e sua madre, che inizialmente accoglie il professore con grande sospetto, rifiutandosi a sua volta di credere in quelle catastrofiche premonizioni (soprattutto l’ultima riguardo la vita sulla terra che avrebbe i giorni contati), scatenano una serie di iniziative del professore e situazioni, incluso un paio di colpi di scena che sovvertono il classico standard del lieto fine e che… è bene ognuno scopra da sé.

Fantascienza, certo (almeno ce lo auguriamo, seppure un po’ inquietante), ma di buon livello culturale e scenico. Non la solita bambocciata quindi, tanto per vendere gli occhialini 3D oppure attirare il pubblico in sala al grido di ‘…volevamo stupirvi con effetti speciali!…’, ma per una volta la scenografia e le meraviglie della computer graphics sono al servizio di immagini certamente suggestive, nel finale addirittura strabilianti per realismo, ma che, pur nella loro fantasia, mantengono una logica narrativa ed una verosimiglianza di fondo che induce rispetto. Ad ognuno poi trarre le conclusioni riguardo le situazioni mostrate e le prospettive etiche, filosofiche e pratiche che il film infine propone.

Riferimenti e citazioni tante, inevitabili se vogliamo, con alcune puntate nel genere horror (i bambini in trance che scrivono con le dita, sino ad arrivare al sangue; le date dettate dagli alieni…),  quindi nel thriller (l’inseguimento in metropolitana, le visite notturne alla baracca dove abitava la nonna dalla quale sono partite le prime rivelazioni scritte nel foglio) ed infine nella fantascienza pura (l’incontro con gli alieni e la scena chiaramente ispirata a Incontri Ravvicinati Del Terzo Tipo). Scene mozzafiato, soprattutto a partire dalla seconda metà dell’opera (la caduta dell’aereo, l’incidente in metrò, il cataclisma), che pur con qualche momento di cruda tensione, possono essere però viste anche da un pubblico di adolescenti, magari a fianco di un adulto che abbia qualche nozione riguardo la natura del sole e la sua interazione con i pianeti che gli girano attorno, a partire dalla terra. Segnali Dal Futuro è comunque un film più profondo di quello che superficialmente si sarebbe portati a pensare, quindi meritevole di attenzione.

 

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Voto degli utenti: 6,6/10 in media su 9 voti.

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