Bed Time regia di JAUME BALAGUERO
ThrillerUn portiere di un condominio di lusso ha una strana passione: torturare i condomini mentre dormono...
Questo nuovo film del regista iberico Jaume Balaguerò fin dal titolo mostra tutta la sua natura ambigua: “Bed Time” con la A sovrapposta alla E di Bed lo remixa in Bad Time. Un brutto momento e un momento nel quale tutti ci sentiamo sicuri ossia quando andiamo a letto, se non fosse che il portiere dello stabile ha tutte le chiavi degli appartamenti e tutte le notti ci viene a fare visita nascondendosi sotto il nostro letto. Questo a grandi linee è il soggetto di Bed time, in originale spagnolo Mientras Duermes. Il film è la rappresentazione/opposizione della quotidianità della protagonista e del suo “carnefice”, il portiere. Da una parte troviamo la vita agiata della middle class e dall’altra quella delle persone comuni che sviluppano una (in)sana passione sadica verso i più ricchi.
Un thriller pieno, senza molti contenuti horror, infatti nel film ci sono solo alcuni “scherzi” cattivi con insetti e altre diavolerie. La suspense e la tensione rimangono costanti per tutto il film fino al sorprendente climax finale che lascia tutti senza parole.
Le scene si susseguono con un montaggio preciso e lineare che aumenta l’attesa dello sviluppo della trama che ci regala momenti euforici dovuti al gioco dei nascondigli labirintici della spaziosa abitazione. Il momento delle piccole torture quotidiane, delle quali inconsapevolmente la protagonista è vittima, capita durante il sonno/sogno trasformando quest’ ultimo in un incubo al risveglio.
Un ottimo Luis Tosar nel ruolo del portinaio apatico e grigio ricorda un po’ un Peppe Servillo trapiantato in Spagna. Balaguerò abbandona il format di [REC] (un horror girato con camera a mano) per concentrarsi invece su un ricco thriller psicologico carico di adrenalina.
La volontà del regista è stata quella di offrirci uno spaccato di vita nel quale la cattiveria umana emerge da dinamiche di esclusione ed emarginazione del meno ricco. La forte apatia sinestetica ed emozionale del protagonista viene rimpiazzata dalle sue azioni malvagie tese a rendere quanto più infelice la vita al prossimo.
Bed time è un film tossico e velenoso, cattivo e senza pudore, è una rappresentazione antisociale ed analitica della superficialità delle relazioni condominiali e umane odierne.
Le inquadrature sono spesso delle “soggettive” del portiere e la videocamera sfila sinuosa tra le pareti domestiche e gli spazi condominiali, emarginando il mondo esterno in un indefinito fuoricampo. Il focus è tutto per i due attori principali, ma non mancano piccole incursioni nel vicinato, come ad esempio la storia della bambina annoiata che ricatta il portiere o la donna attempata che gli fa accudire i suoi cani.
Accattivante, la colonna sonora, affidata al giovane Lucas Vidal, contribuisce a creare attesa e tensione per tutto il film.
Una storia di solitudine, noia e malattia, la storia di un uomo che si eleva a demiurgo, manipolatore delle vite degli altri.
Un film che consiglio agli amanti delle pellicole cattive e indigeste, un film che, a fine proiezione, ti fa controllare sotto il letto per vedere se un boogeyman ti stia osservando.
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