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8/10

The Wild Hunt regia di Alexandre Franchi

Thriller
recensione di Alessio Colangelo

Il giovane Erik, è disperato quando la fidanzata Evelyn lo scarica per entrare a far parte di una comunità di role players, giocatori di ruolo perfettamente a loro agio nella sfida tra Vichinghi e Celti. Sono un gruppo di appassionati che vivono in una vera roccaforte nel bosco, indossano costumi tipici e sono particolarmente rigidi sul rispetto delle regole del gioco. Erik comprende presto che con la razionalità non riuscirà a riconquistare il cuore della fidanzata, a meno di non entrare a far parte del gioco. Ma questo gioco ben presto si rivelerà non proprio innocente.

L'esordio del canadese Alexandre Franchi è uno di quei film che lasciano con l'amaro in bocca per il fatto che a parte una fulminea uscita nelle sale del Milano film Festival sembra destinato al dimenticatoio. Girato con un budget di 500.000 dollari è un film da grandi pretese: dal senso del gioco nella nostra società alla dimensione puramente cinematografica della realtà/finzione fino a strizzar l'occhio ai videogiocatori di MMORPG. Tutto in questo film lascia supporre che la realta e la finzione siano facilmente dissolvibili con la formula della virtualità. Se da un lato tecnico il regista è oserei dire "classico" sul piano del contenuto egli opera una resemantizzazione del contesto e una frammentazione dello scenario sicuramente Post-moderni. Il lavoro dietro la mdp si fa sentire in alcuni pianisequenza nel bosco durante la Caccia Selvaggia vero rituale della mitologia norrena qui riporoposto in chiave ludico-erotica e nei frequenti primi piani sui volti ormai diventati Vichinghi. C'è quindi un inevitabile campo/controcampo fra Storia/ modernità, mito/realtà ma al tempo stesso una fusione degli opposti un vero e proprio Pastiche sul piano della narrazione.

Con un ammicco all' assurdità della guerra The Wild Hunt opera una profonda riflessione su da dove nasca la violenza dell' uomo. E' un film per certi versi angosciante che lascia però intuire il finale già dal suo inizio; come finirà il gioco? Con un inevitabile Game Over che qui non rivelerò. Gli ambienti naturali ampi e spesso notturni caratterizzano le maggior parte delle scene.

Come ha affermato Franchi: "La realtà crolla addosso al tuo rifugio di fantasia e non hai più un posto dove nasconderti - dove nasconderti dalla vita stessa. Michel de Montaigne disse qualcosa che secondo me esprime bene la condizione dell'uomo del XXI secolo: So bene quel che fuggo, ma non quello che cerco. Ma noi adesso sappiamo cosa stiamo cercando... Così, il film è un tentativo di cogliere quel qualcosa. È il nostro grido di guerra, il nostro incantesimo di settimo livello, il nostro Attacco Speciale. Questo film è la nostra Caccia Selvaggia".

Vincitore del Toronto Film Award 2009 The Wild Hunt si dimostra un film dalle grandi pretese; senza dubbio.

 

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alejo90 alle 11:44 del 5 dicembre 2011 ha scritto:

bene, anche questo è da segnare.