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7/10

Gabrielle - Un amore fuori dal coro regia di Louise Archambault

Romantico
recensione di Fabio Secchi Frau

Gabrielle e Martin, due giovani che si sono incontrati presso il centro ricreativo nel coro "Le Muse di Montreal," sono pazzi d'amore l'uno per l'altro. Tuttavia, a causa della loro disabilità mentale, la loro storia d'amore non è ben vista da coloro che li circondano compresa la madre di Martin. Mentre si stanno preparando per una grande serata dove dovranno cantare con Robert Charlebois, Gabrielle cerca di dimostrare la sua autonomia per ottenere la sua indipendenza e la realizzazione del sogno di convivere con Martin.

   Presentato al Toronto International Film Festival del 2013 e al Festival Internazionale di Locarno, il canadese Gabrielle di Louise Archambault ha fatto incetta di premi ovunque è stato ospitato.

  Merito di un’idea di base molto buona che permette alla sceneggiatura di scorrere, evitando i lati “zuccherosi” pericoli che si potevano incontrare nel descrivere la storia d’amore di due disabili adulti.

  Certi elementi possono apparire eccessivamente forzati, ma il finale e l’eccelsa perfezione della recitazione, salvano tutto.

  La protagonista Gabrielle Marion-Rivard è veramente una giovane donna affetta dalla Sindrome di Wylliams.

  È un film che si consiglia a chiunque ami il romanticismo, fa sognare, divertire, pensare… e l’idea di un amore che vive al di là delle particolarità psico-fisiche di ognuno di noi rimane, al cinema, sempre vincente.

  Un plauso va ad Alexandre Landry che interpreta il compagno di coro di Gabrielle, Martin.

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