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5/10

Fantasia 2000 regia di James Algar

Animazione
recensione di Alessandro Giovannini

Identica struttura del suo predecessore: numerosi pezzi musicali accompagnati dalle fantasie visive dei disegnatori Disney, con voce narrante che introduce i vari segmenti.

Dopo 60 anni, ecco la celebrazione del capolavoro Disney, Fantasia. Come già spiegato nell'articolo e nella recensione del film suddetto, lo stesso Walt agognava il progetto di un film in fieri, continuamente riproposto in sala con nuovi numeri musicali. Ciò non è stato possibile, però si è deciso di realizzare questo sequel per festeggiare l'anniversario del primo ed anche la fine del millennio. Purtroppo il risultato è notevolmente inferiore, per varie ragioni, in primis la non-più-originalità dell'operazione; a seguire, l'inserimento di frammenti dialogici con alcuni volti noti della tv e del cinema americano, alcuni dei quali poco conosciuto da un pubblico non anglofono, ed infine un concept che sa più di operazione nostalgia che di sperimentazione.

Una voce narrante introduce ogni brano musicale; fra un brano e l'altro ci sono questi inediti (ma inutili) intermezzi con vip.

-Quinta Sinfonia di Beethoven; affresco di astrattismo digitale in cui volatili stilizzati multicolori ingaggiano una specie di lotta con delle controparti nere in un ambiente colorato al pc. La resa visiva è suggestiva, ma lo sposalizio con la musica è solo parzialmente riuscito.

-I pini di Roma di Respighi; balene volanti nell'iper-spazio? Tutto è possibile nell'era della CGI! Sebbene il tema non c'entri nulla con ciò che è evocato dalla musica, il connubio fra audio e video è interessante, e l'operazione regala alcuni scorci di suggestiva spettacolarità.

-Rapsodia in Blu di Gershwin; un inno Allen-iano a New York che narra visivamente la storia di vari abitanti della città, ognuno con i suoi problemi, che però riesce ad affrontare grazie alla vitalità della città (nonostante siamo negli anni della Grande Depressione). Uno stile stilizzato e monocromatico è il contraltare ottimale alle avventure jazz della musica del grande pianista.

-Concerto per Pianoforte Numero 2 di Šostakovic; adattamento della fiaba "Il soldatino di stagno" di Andersen, è un'altra interessante incursione nelle possibilità della CGI, anche se, a confronto dei film Pixar già usciti all'epoca, non regge il confronto.

-Il carnevale degli animali di Saint-Saëns; un gruppo di fenicotteri tenta di eseguire un ballo di gruppo, ma è disturbato da uno di loro che gioca con uno yo-yo. Pur nella sua brevità ed assurdità, è uno dei segmenti migliori, che si rifà alle gag dei brevi cartoons comici (anche della stessa Disney) aggiornati alla nuova pulizia visiva offerta dalle moderne tecnologie.

-L'apprendista stregone di Dukas; riproposizione del celebre pezzo del primo Fantasia, è un puro e semplice riempitivo.

-Pomp and Circumstance di Elgar; si mette in scena il Diluvio Universale, con Paperino al posto di Noè. Un segmento di classico stampo narrativo che fa perno sulla simpatia del pennuto protagonista. Niente di nuovo o originale....tuttavia diverte.

-L'uccello di fuoco di Stravinskij; una ninfa primaverile si sveglia alla fine dell'inverno, e comincia, con un amico cervo, a percorrere le lande desolate spargendo i semi di una nuova vita. Ma si imbatte in un vulcano minaccioso e, incuriosita, penetra nel suo cratere risvegliando una fenice infuriata che incendia tutto. Sembra la fine di ogni possibilità di rinascita, ma....E' il frammento più ambizioso, e di certo il migliore: graficamente eccezionale, epico e magico, è una metafora dell'esistenza biologica, sempre pronta a rialzare la testa a seguito di calamità di tutti i tipi.

In conclusione un'opera incerta che, a dei pezzi in CGI non proprio al passo coi tempi, mostra invece un'abilità non sopita di lavorare col disegno, tecnica che però verrà sempre più abbandonata dallo Studio, anche per la serie dei Classici. A cominciare dal film successivo.

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Gatsu 2/10

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