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R Recensione

5/10

Chronicle regia di Josh Trank

Fantascienza
recensione di Alessio Colangelo

Dopo che tre liceali scoprono una strana pietra aliena in una grotta, cominciano a possedere strani poteri che prendono il loro controllo e nulla sarà più come prima...

Il mondo è solo una mia rappresentazione.” Arthur Schopenhauer

Chronicle, cronaca di un gruppo di ragazzi casualmente investito da poteri telecinetici, è l’esordio del giovane regista americano Josh Trank. Il film, realizzato interamente con la tecnica del found-footage, monta spezzoni di diverse “sorgenti video”: cellulari, handycam, videocam professionali e videocamere a circuito chiuso. Tutto questo crea un interessante cortocircuito visuale fatto di inquadrature sghembe e carrelli sporchi. Il vero protagonista del film è proprio la videocamera praticamente sempre presente in campo attraverso il suo riflesso in specchi di vario tipo e di varie dimensioni.

L’impresa che il regista si era presumibilmente proposto in questo film fantascientifico, cioè coinvolgere lo spettatore ,  è completamente fallita proprio per una sbagliata concezione del frame; quando Trank inquadra pone un diaframma troppo visibile, cioè l’ elemento di separazione tra il filmico e il pro filmico allontana lo spettatore invece di catturarne la visione; in questo modo Chronicle appare con “l’effetto acquario”, cioè  i protagonisti vivono in uno spazio artificiale che li separa da noi. Proprio come in un acquario essi fluttuano e volteggiano per il cielo grazie ai loro poteri.

Un secondo errore del regista è presentare una trama abbastanza banale per altro relegata in un film di soli 80 minuti che ovviamente ci fa pensare che egli avesse troppa fretta e poche idee da mettere in campo.

Chronicle sarebbe stato più adatto come videogame, guarda caso il film esce in contemporanea con il multipiattaforma Activision Prototype 2 anche qui con abbondanza di  poteri alieni, caos in città, possibilità di volare etc.  Se dovessi proprio scegliere tra film e videogame in questo caso preferirei il videogame  perché in Chronicle i personaggi non sono avatar, che io posso muovere a mio piacimento, e il mio coinvolgimento nel film è pari a zero.

Gli attori recitano in modo stereotipato con dialoghi veloci e banali seguendo una sceneggiatura inesistente. Guardando questo film si rimpiangono  Kick Ass per i temi e The Blair Witch Project per lo stile. Usciti dalla sala si ha un senso di noia misto al rimpianto di non aver scelto la sala di The Avengers.

“Da grandi poteri derivano grandi responsabilità” riecheggiano le parole dello zio Ben, ma qui i poteri deresponsabilizzano e anche Josh Trank pur avendo a disposizione un budget di “soli!” 15 milioni di dollari lo spreca proprio come sono sprecati i poteri dei supereroi o superpredatori che dir si voglia.

Un accenno sulla mancata crossmedialità proposta dal film: pare strano che una pellicola che si propone come “ mockumentary amatoriale” manchi della componente dei Social network assenti dalla diegesi, che pure presenta personaggi molto giovani. È possibile che il regista fugga da un’ idea di convergenza che ormai domina anche il paesaggio filmico post-moderno?

Invece di finire con una inquadratura fissa su un monastero in Mongolia non sarebbe apparsa più adeguata la scritta: “The Game Is Over”?

 

V Voti

Voto degli utenti: 5,3/10 in media su 3 voti.

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alejo90 alle 17:21 del 10 maggio 2012 ha scritto:

recensione spietata per un film che non merita pietà.

Alessio Colangelo, autore, (ha votato 1 questo film) alle 19:20 del 10 maggio 2012 ha scritto:

Dio perdona. Io no

tramblogy alle 0:36 del 12 maggio 2012 ha scritto:

Insomma...

Era carino fino alla scopata...dopo il tipo prende il sopravvento si incazza ma senza grosse giustificazioni che lo inducono a uccidere un suo amico...boooo?..rovinando il film...peccato.

TexasGin_82 (ha votato 6 questo film) alle 12:30 del 16 luglio 2012 ha scritto:

la scena finale, secondo me, rappresenta il contrario di "the game is over". la sensazione che ha lasciato è un "chissà che succederà dopo...". è come se tutto il film fosse il prequel di un film che ancora non c'è, l'antefatto alle avventure di nuovi supereroi che verranno. A parte questo, sono abbastanza d'accordo col recensore che il film non sia riuscito al 100%. Però io salvo l'atmosfera molto bella, il realismo estremo mischiato a una totale irrazionalità e follia (i poteri che nascono nei protagonisti non hanno alcuna giustificazione logica), e l'originalità del film, che almeno non mi ha dato una sensazione di deja-vu... chi lo aveva mai visto un mockumentary che ci parla di ragazzi coi superpoteri che potrebbero (condizionale) diventare supereroi?