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6/10

Alice in Wonderland regia di Tim Burton

Fantasy
recensione di Ivano Triggiani

Alice Kingsley, fu Charles, sta per essere promessa ad un goffo e noioso damerino di corte. Durante la cerimonia di fidanzamento, però, Alice vede un coniglio bianco con un panciotto e un orologio che le ricorda un incubo che faceva sempre da piccola. Seguendolo finirà in una terra fantastica popolata da una serie di esseri incredibili, un gatto che sorride, un bruco che fuma e molti altri, nonostante l'atmosfera del regno sembra grigia e cupa, almeno rispetto a come lo spettatore la ricordava...

Il cast di Tim Burton ormai somiglia più ad una compagnia teatrale, dove ogni tanto qualcuno resta fuori e qualcun altro entra, ma i solidi protagonisti regnano indisturbati sul proscenio: Johnny Depp è il solito affascinante punto di riferimento, un Cappellaio Matto istrionico e 'deliranzante', bravo anche quando deve stare fermo immobile; Helena Bonham Carter è, invece, l'ottima Regina di Cuori, forse un po' costretta dagli effetti e dal trucco, ma innovativa e conservatrice allo stesso tempo. Le novità sono l'Alice 19-enne e qualche innesto alla storia originale: il Fante di cuori e la Regina Bianca. Quest'ultima è una presenza ridondante che richiama maggiormente il Mago di Oz che Alice, una sovrana a capo di un esercito di pezzi da scacchiera di cui, sinceramente, avremmo fatto a meno; il Fante, invece, rappresenta al contempo un classico delle fiabe, un cacciatore di Biancaneve senza redenzione, ma anche il carburante delle idee di Tim Burton, anche grazie alla faccia da schiaffi di Crispin Glover (ehi, ma quello è George Mc Fly!!!) che aveva già scimmiottato in Epic Movie la figura di Willy Wonka che fu proprio di Johnny Depp. Irriconoscibili, invece, sono Alan Rickman nei panni del Brucaliffo e la voce (purtrppo per noi italiani perduta) di Cristopher Lee del Ciciarampa. Come si capisce, le fiabe si inseguono tra loro, cosa buona e giusta, anche nella testa del regista, combattuto tra la voglia di innovazione e il desiderio di dare alla storia la dignità cinematografica che, a suo dire, non aveva mai ricevuto appieno. Ma questa lotta finisce senza vincitori, pur con molti sconfitti. Chiarendo subito che il film è visivamente splendido, con un 3D mai forzato, delicato e accattivante, e scenografie bellissime, è ovvio che accontenterà molti ammiratori di Burton e molti fan sfegatati di Carroll; però, allo stesso tempo, i cineasti incalliti o gli spettatori neutrali si domanderanno, con molta probabilità, se qualcosa di meglio si potesse fare. E, conoscendo il background del regista, la domanda è puramente retorica.

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Voto degli utenti: 4,9/10 in media su 20 voti.

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bargeld (ha votato 6 questo film) alle 12:58 del 14 marzo 2010 ha scritto:

Il giudizio di Ivano mi pare condivisibile. Aggiungo che io mi sento un fan di Tim Burton, ma sono rimasto un po' deluso da come è stata trattata la storia, con sufficienza e delle volte frettolosità. La figura della regina bianca è insulsa, mentre la fotografia è come al solito di gran classe. Sempre brava la Bonham Carter e, ovviamente, lo stesso Depp.

IT, autore, alle 13:43 del 14 marzo 2010 ha scritto:

grazie Bargeld (nome preso dall'omonimo musicista Blixa ?) .

volevo dire, a scanso di equivoci, che un amico mi ha fatto notare che ho scritto che la regina bianca è fuori posto, ma che, in effetti, il tema degli scacchi è tipico di 'Attraverso lo Specchio e quel che Alice vi trovò'. Soltanto che mi riferivo alla variazione rispetto al cartone Disney

bargeld (ha votato 6 questo film) alle 13:51 del 14 marzo 2010 ha scritto:

Sulla regina bianca mi riferivo al personaggio nel film, trovo che non aggiunga nulla e anzi tolga spazio alla visionarietà per dovere di trama (banalizzandola, secondo me). Si il nick si riferisce a blixa bargeld. In genere sono più di là (su Storia della Musica) che di qua (su SdF)!

otherdaysothereyes (ha votato 5 questo film) alle 17:50 del 7 aprile 2010 ha scritto:

Il peggior film di Burton che abbia mai visto. Condivido pienamente il commento finale del recensore.

ROX (ha votato 6 questo film) alle 18:48 del 20 agosto 2011 ha scritto:

senza infamia e senza lode...

alejo90 (ha votato 4 questo film) alle 21:26 del 20 agosto 2011 ha scritto:

condivido il rimprovero finale del recensore al film, che però a mio avviso avrebbe dovuto approfondire gli aspetti negativi della pellicola (che a mio parere sono una caterva).

IT, autore, alle 11:57 del 24 agosto 2011 ha scritto:

caro alejo, in effetti hai ragione. Confesso che al cinema dove andammo si vedeva malissimo, a causa di una regolazione sbagliata del 3D e quindi molte cose me le sono pure perse.

ffhgui (ha votato 4 questo film) alle 17:33 del 18 marzo 2012 ha scritto:

Bruttissimo. Il peggior film di Burton, spero che con Dark Shadows torni sul (buonissimo) livello dei suoi film migliori.

saix91 (ha votato 3 questo film) alle 19:32 del 21 marzo 2012 ha scritto:

Osceno

Un'operazione che avrebbe potuto portare al capolavoro, porta invece ad una pellicola banale e piatta dove la mano di Burton si legge a malapena nella scelta scenografica. Johnny Depp e Helena Bonham Carter meno efficaci del solito, la Wasikowska (non si capisce come) è stata lanciata dal film dove, di gran lunga, ha effettuato la sua peggior prova. La cosa peggiore è il Toperchio: un personaggio completamente strafatto nel cartone Disney (usciva dalla tazzina di zucchero, farfugliando "zucchi, zucchi, pimpi e pim") qui diventa una donna (perchè è una donna, lo è per forza!) e affronta mostri grandi otto volte più di lui (quando nel cartone si iniziava a dimenare come un pazzo solo a sentire la parola "gatto"). Mamma mia che delusione; il peggior Burton "Without any shadow doubt".

TexasGin_82 (ha votato 4 questo film) alle 16:55 del 28 agosto 2012 ha scritto:

sono d'accordo su tutto tranne sul voto e sul fatto che il 3D fosse riuscito. A me ha dato molto fastidio, perché è stato creato in post-produzione (secondo me sull'onda del trend del momento) invece che utilizzando telecamere multiple durante la fase di ripresa.

tramblogy alle 10:08 del 5 febbraio 2013 ha scritto:

Infimo...

alejo90 (ha votato 4 questo film) alle 11:44 del 5 febbraio 2013 ha scritto:

Che il regista abbia perso lo smalto di un tempo era indiscutibile già da "Sweeney Todd", con questa pellicola non fa altro che confermarlo. Evitando (giustamente) di fare una copia del cartone animato con attori in carne ed ossa, il regista ha purtroppo dirottato il fiabesco racconto verso una dimensione epica degna delle Cronache di Narnia, con tanto di eserciti contrapposti e Alice con spada e armatura che affronta un drago malefico. La poesia della fiaba è insomma sacrificata in favore di un tripudio di effetti speciali supportati dal 3D aggiunto in post-produzione, del tutto inutile. La colonna sonora di Danny Elfman è funzionale ma non significativa. La recitazione è buona ma non eccelsa: ciò è in parte anche colpa di Burton, che dà troppo spazio al suo amato Johnny Depp nella parte del Cappellaio Matto, spesso sacrificando ingiustamente il ruolo da protagonista che Alice dovrebbe avere.

La sensazione è insomma che sia un film fatto solo per stupire i bambini con la sua fantasmagorica messinscena, ed in questo centra sicuramente l'obbiettivo. Per tutti gli altri la pellicola risulta invece noiosa, anche perchè si sa già dall'inizio come si svilupperà la vicenda, e se ci si aspetta un qualche colpo di scena si resterà delusi. Burton ha trasformato l'originalissimo racconto di Carroll in una classica e stereotipata fiaba fantasy (l'eroe cui è affidato un compito da portare a termine per riportare ordine nel caos, supportato da degli aiutanti, ostacolato da qualche antagonista la cui sconfitta può avvenire solo previa acquisizione dell'oggetto magico custodito da una belva, eccetera), raccontata senza brio e con una protagonista non particolarmente simpatica, realizzando forse il suo peggior film.

Deludente

Fabrizia Malgieri (ha votato 5 questo film) alle 13:07 del 5 febbraio 2013 ha scritto:

Tra le peggiori pellicole di Tim Burton, anche se è dal lontano 2003 (anno del meraviglioso "Big Fish") che in realtà il regista di Burbank non confeziona una pellicola degna della sua incredibile immaginazione. Da una parte, va detto, "Alice in Wonderland" potrebbe considerarsi la summa dell’immenso immaginario burtoniano, uno sguardo d’insieme sui topoi che hanno costellato la sua vasta filmografia: i freak (questa volta “temuti più che amati”), porte sghembe che rappresentano il limen tra la realtà e il mondo fantastico, ma anche il ritorno di una figura patris affabulatrice – tema caro a Big Fish e qui incarnato dal Cappellaio Matto, palese alter ego paterno – e di uno sguardo critico nei confronti dell’apparenza imposta dalla società. Ma c’è un dubbio che mi ha tormentato nel corso della visione: qual è effettivamente il Paese delle meraviglie (mai realmente nominato) secondo Burton? Il mondo bianco e perfettamente geometrico della realtà da cui Alice tenta di scappare, dove la meraviglia è imposta dagli schemi e dalle etichette sociali, oppure il visionario e oscuro Sottomondo – così lo definiscono i suoi abitanti – in cui Alice ritrova se stessa? Forse era questo il vero fulcro del film, che ad una prima e superficiale lettura, ha deluso i fan di Burton (me compresa), speranzosi di veder toccare le corde più gotiche dell’opera di Carroll dal regista più adatto allo scopo (operazione tuttavia già eseguita in modo egregio in campo videoludico con American McGee’s Alice), ma che in realtà mette in luce e reinventa il dilemma più profondo sotteso al romanzo. Riguardo al 3D, il suo utilizzo è stato superfluo, in un mondo in cui la profondità di campo è già magistralmente funzionale grazie ad una scenografia d’effetto e una fotografia – di grande impatto visivo la scacchiera dove si consuma la battaglia finale tra Alice e il Ciciarampa - curata nel minimo dettaglio.

Insomma, tirando le somme, non mi ha convinto molto e spero che Burton torni ad essere il regista grandioso di un tempo.