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R Recensione

8/10

Alice nel Paese delle Meraviglie regia di Clyde Geronimi

Animazione
recensione di Alessandro Giovannini

Alice, bambina inglese di fine '800, sollazzandosi in un parco vede un coniglio bianco vestito di tutto punto ed estremamente preoccupato per essere in ritardo. Seguendolo in una buca ai piedi di un albero, piomberà nel Paese delle Meraviglie...

Tratto dai libri di Carroll, Alice nel Paese delle Meraviglie (1865) e Attraverso lo specchio e quel che Alice vi trovò, (1871), questo lungometraggio è uno dei più famosi Classici Disney, un esempio di come una storia sconclusionata e straripante di invenzioni figurative si presti ad essere messa in immagini colorate e psichedeliche per dar vita ad un film di animazione per bambini ma anche per adulti. A nessun piccolo spettatore sfugge infatti la dimensione inquietante dell'opera, ed un adulto può cogliere ancor meglio i bagliori sinistri annidati nel racconto surreale che vede la giovane Alice precipitare dal mondo reale al Paese Delle Meraviglie attraverso una tana di coniglio.

I disegnatori Disney si sono sbizzarriti nel dar forma alle fantasticherie di Carroll: abbondano animali strampalati, architetture impossibili ed atmosfere oniriche (o da trip allucinogeno). Molti personaggi fanno parte dell'Olimpo delle creazioni Disney: lo Stregatto, Alice, la Regina, il Cappellaio Matto. E' il meno lineare dei Classici fin allora realizzati (grazie all'originalità del testo di partenza) ed il meno scontato. Possiede ancora oggi una raffinata eleganza stilistica, resa possibile dai rinnovati mezzi che lo Studio ebbe a disposizione dopo la WWII (infatti il film fu concepito già agli inizi degli anni '40, ma Walt Disney lo posticipò data la situazione precaria di allora).

Inspiegabilmente il film fu criticato alla sua uscita e non ebbe un gran successo, cosicché non fu più visibile per oltre un ventennio.

Per fortuna hanno inventato l'home-video.

V Voti

Voto degli utenti: 7,7/10 in media su 3 voti.
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C Commenti

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Alberto Longo (ha votato 7 questo film) alle 13:41 del 27 ottobre 2012 ha scritto:

Sicuramente uno tra i migliori nel ritrarre un mondo assurdo, ma non svetta per averne rappresentato nell'integrità proprio l'"absurd" per cui la favola è divenuta famosa. Interessante lo stile, pregevole in alcune sequenze, capace di tenere vivo un vago senso di disagio. Ma non così al top.