Big Fish regia di Tim Burton
DrammaticoEdward Bloom è una persona dotata di tale inventiva che spesso non si riesce a comprendere quali parti della sua storia siano reali e quali siano frutto della sua bizzarra fantasia. Così suo figlio Will, che non sopporta la mancanza di serietà del padre, decide di giungere alla verità, per tentare di recuperare il rapporto con lui, ormai vecchio e malato.
Ancora una volta Tim Burton riesce a creare una delicata fiaba ambientata in un universo di giganti, creature fantastiche, streghe e inventori di storie incredibili, mescolando una trama reale e un intreccio immaginario dove non si sa cosa sia vero e cosa non lo sia. “A furia di raccontare le sue storie, un uomo diventa quelle storie. Esse continuano a vivere dopo di lui, e così egli diventa immortale”: questa volta il geniale regista, creatore di Nightmare Before Christmas, sembra davvero esserne convinto e riesce a condurre lo spettatore, attraverso un incantevole viaggio attraverso la vita del protagonista, alla stessa convinzione, commuovendolo con una storia indimenticabile. Ogni episodio, da quello del gigantesco Karl o delle gemelle siamesi Ping e Jing a quello del licantropo Amos o della strana cittadina di Specter, è collocato in una cornice dipinta dalla creatività di Burton, un genio visionario capace di rendere fatato ogni particolare. Scenari circensi, laghi onirici, allegoriche moire con occhi di vetro e giardini tappezzati di asfodeli sono la prova tangibile di quanto questo regista completamente folle possa giocare con il cinema fino a condurci a comprendere il senso più intimo della fantasia e dell’immaginazione (intesa come evasione dal grigiore della realtà quotidiana). In quello che può considerarsi (e che tuttora resta) il film più maturo del regista gotico per eccellenza, il cast è spettacolare almeno quanto la scenografia o la bellissima colonna sonora composta dal fedelissimo Danny Elfman: Ewan McGregor e Albert Finney interpretano magnificamente il ruolo di Edward Bloom rispettivamente da giovane e da vecchio, affiancati da Alison Lohman e Jessica Lange nei panni di Sandra e da Helena Bonham Carter, Danny De Vito e Steve Buscemi in ruoli secondari. Big Fish è un viaggio nei sogni e nelle fantasie per arrivare ai luoghi più celati dell’anima, per comprendere cosa ci sia al di là delle creazioni della mente, dietro il bisogno di rendere immortale la propria esistenza. "Il più solido piacere di questa vita è il piacere vano delle illusioni” diceva Leopardi, dando un’efficace definizione del bisogno dell’uomo di circondarsi di sogni ed Edward Bloom, perfetto esempio di ingenuo sognatore, è il personaggio più autobiografico che Burton abbia mai creato: con lui e con i suoi racconti, uno dei migliori registi dei nostri tempi ha davvero conquistato una fetta di immortalità tra le stelle del cinema.
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