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6/10

In Trance regia di Danny Boyle

Thriller
recensione di Alessandro Giovannini

Simon (James McAvoy) lavora in una casa d'aste. Durante un tentativo di furto segue le procedure per mettere in salvo un prezioso dipinto, ma viene tramortito da uno dei criminali (Vincent Cassel) che si appropria della sua borsa. Scoperto che tale borsa è vuota, il gruppo di malviventi sequestra Simon per farsi dire dove ha nascosto il quadro. Tuttavia Simon è affetto da amnesia conseguente un colpo in testa infertogli durante la rapina. Per fargli ritornare la memoria si decide quindi di mandarlo da un'ipnotista (Rosario Dawson) che lo aiuti a ricordare.

Un "thriller psicologico" (ormai questa definizione significa tutto e niente) che si diverte a ribaltare la carte in tavola varie volte prima dell'ultima mezz'ora che consta sostanzialmente di un lungo spiegone di quanto visto precedentemente, in modo da non lasciare alcun punto oscuro, con una sgradevole sensazione di vanità autoriale che sembra dirci "Avete visto che storia imprevedibile che siamo riusciti ad imbastire? Avete visto quanto siamo fighi?". Fino a quel punto la narrazione risulta abbastanza coinvolgente ed imprevedibile, con la giusta aura di mistero, salti avanti e indietro nel tempo che un po' chiariscono un po' confondono, la bravura del terzetto di attori principali a reggere la pellicola sulle loro spalle, o meglio sulla loro mimica. James McAvoy offre un'interpretazione convincente, risultando finalmente adatto al ruolo (mica come in The Avengers), Vincent Cassel è maligno come al solito e la sua faccia basta ad inquietare, Rosario Dawson si offre con disponibilità totale alla videocamera.

Stilisticamente la pellicola si affida ad una fotografia per lo più notturna ed ombrosa, ma non si sottrae ad ariosi interni illuminati dalla luce del giorno, specie nello studio della dottoressa (a tal proposito: ma esistono davvero ipnotisti come quelli descritti nel film?); la regia di Boyle non è esagitata come al solito, tuttavia si diverte a spaziare su vari registri, da quello calmo e descrittivo della commedia a quello frenetico e sporco dell'action dell'ultima parte. Il maledettismo che pervade i protagonisti inoltre rimanda al noir, sfiorato in vari momenti della pellicola. La musica elettronica di Rick Smith è funzionale anche se troppo presente in connubio con scene al ralenti per un effetto fin troppo enfatico.

In definitiva si tratta di un thriller che parte da buone premesse narrative e conta su un cast affiatato. Peccato per il deficit di scrittura nella seconda parte, che non sa elaborare un modo meno noioso di dipanare la matassa all'infuori dell'estenuante flashback chiarificatore ed autocompiaciuto.

V Voti

Voto degli utenti: 6,4/10 in media su 11 voti.

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MariaEleonora (ha votato 6 questo film) alle 19:49 del 5 agosto 2013 ha scritto:

per me è un ritorno alle origini, ed ha qualcosa di Shallow Grave ma non trasmette la stessa inquietudine. Quando la sceneggiatura fa la differenza - sempre-. Concordo sul voto

alejo90, autore, (ha votato 6 questo film) alle 11:30 del 6 agosto 2013 ha scritto:

non l'ho visto, ma conoscendone più o meno il contenuto hai probabilmente ragione. La tua frase sulla sceneggiatura è da incorniciare.

MariaEleonora (ha votato 6 questo film) alle 11:52 del 6 agosto 2013 ha scritto:

ahaha grazie, non a caso ho adorato " la parola ai giurati " e " testimone d'accusa"

Alessio Colangelo (ha votato 6 questo film) alle 9:16 del 11 agosto 2013 ha scritto:

io da Boyle mi aspettavo di più.

alejo90, autore, (ha votato 6 questo film) alle 11:05 del 11 agosto 2013 ha scritto:

non sono un ammiratore particolare di Boyle quindi non avevo aspettative altissime...

loson79 (ha votato 8 questo film) alle 0:11 del 12 agosto 2013 ha scritto:

Per me splendido. Non ho percepito questo dislivello qualitativo tra la prima parte e la mezz'ora finale, nella quale trovo anzi che lo spiegone - del quale ho sentito l'esigenza - sia condotto con molto buon gusto: visionario, sì, ma senza cerebralismi troppo marcati; l'autocompiacimento ci sta, ma in certi casi - e questo è uno di quelli - trovo sia un valore aggiunto. Per il resto: fotografia e luci eccelse (vedasi l'utilizzo sempre ricercatissimo di riflessi luminosi ed effetto rainbow, espedienti già utilizzati in "Sunshine" se non sbaglio), nonché attori in stato di grazia: impressionante James McAvoy angelico/luciferino; Cassel il solito meraviglioso stronzo francese come sa fare lui; la femme fatale sui generis Rosario Dawson nel suo ruolo finora più bello, con l'aggiunta del look total shaved che è 'nu babà. Nel complesso, siamo ai livelli del citato "Shallow Grave" (col quale questo "Trance" condivide non solo il genere d'appartenenza, ma anche l'aura vagamente surreale, qui esasperata, come se stessimo effettivamente assistendo a una proeizione mentale priva di agganci con la nostra realtà), ma anche di "Sunshine" o "127 Hours". E' un peccato che Boyle sia - inevitabilmente - identificato con quelle che io giudico le sue prove più scialbe: "Trainspotting" appena guardabile (per fortuna i '90s sono stati anche altro), "Millionaire" quasi vergognoso.

alejo90, autore, (ha votato 6 questo film) alle 10:21 del 12 agosto 2013 ha scritto:

"trainspotting" e "Millionaire"...proprio i due film di Boyle che ho visto XD capirai da dove deriva la mia opinione sfavorevole...

loson79 (ha votato 8 questo film) alle 19:29 del 12 agosto 2013 ha scritto:

Eh eh, no, beh, "Trainspotting" è un filmuccio anche discreto, certe sequenze restano coinvolgenti, però non riesco a considerarlo pienamente riuscito (figuriamoci un simbolo dei '90 come molti hanno decretato). Poi non gradisco molto il soggetto (Irvine Welsh mai piacuto particolarmente), e nel complesso trovo che la pellicola sia invecchiata maluccio. "Millionaire" è davvero orribile, non saprei in quale altro modo descriverlo...

misterlonely (ha votato 7 questo film) alle 0:05 del 14 agosto 2013 ha scritto:

Film interessante da molti punti di vista, Boyle in forma come non lo si vedeva da tempo, peccato per le solite forzature nella sceneggiatura che vogliono a tutti i costi rendere le cose più complicate di quello che siano e peccato anche per qualche passaggio infelice in cui i personaggi fanno cose poco sensate. Al di là di tutto la visione è godibile, sicuramente qualche spanna sopra Millionaire, ma non è nemmeno per un attimo paragonabile ai vari 127 Ore, 28 Giorni dopo e Sunshine, per me i suoi migliori.

Peasyfloyd (ha votato 8 questo film) alle 0:38 del 14 ottobre 2013 ha scritto:

a me è piaciuto. Sorprendente per i continui colpi di scena finali. Poi beh, c'è da dire che io vado matto per il genere un po' onirico in cui è presente il tema dell'indistinguibilità tra mondo reale e finzione (vd Inception o Shutter Island, pur con le dovute differenze di genere). Notevole a mio avviso anche il continuo rimescolamento di generi che si susseguono uno dopo l'altro