V Video

R Recensione

8/10

La Promessa dell Assassino regia di David Cronenberg

Drammatico
recensione di Francesco Carabelli

Un'ostetrica inglese ma di origini russe si imbatte nel diario di una giovane emigrata russa, che muore di parto dopo aver messo al mondo il proprio figlio. Alla ricerca della verità sarà costretta a scontrarsi con le proprie origini...

David Cronenberg ha voluto con questo film darci l'antitesi del suo film precedente. Se in A History of violence il bene era solo una maschera sotto la quale si nascondeva il male, in Eastern promises il bene si nasconde sotto il volto di un sicario della mafia russa londinese.

Capace di raccontarci storie diverse, ma tutte con al centro l'uomo, nelle due componenti dell'anima e del corpo, Cronenberg ritorna in quella Londra che già gli era stata di ispirazione al precedente Spider. La storia è quella di una levatrice (impersonata da una magnifica Naomi Watts) che si trova davanti al dramma di un'adolescente di origine russa, la quale ha dato alla luce una bambina, morendo subito dopo per le percosse subite. La giovane ha con sé un diario che diventa il punto di partenza per le indagini che la levatrice compie per dare alla bambina una famiglia.

Dietro questo dramma si celano gli ambienti londinesi dei traffici illegali gestiti dai russi.

Cronenberg è abile nel mostrarci quanto apparenza e realtà spesso non coincidono e costruisce una storia che non manca di mostrare con immagini crude la realtà che si cela sotto i panni della rispettabilità.

Vi è un uso quanto mai ricercato dell'illuminazione con un prevalere del nero e di colori saturi quasi in contrasto con l'indeterminatezza o la duplicità dei caratteri dei personaggi che entrano in scena. L'atmosfera è molto noir e non mancano le scene violente.

La narrazione è sicuramente distaccata anche se il regista mostra interesse verso le vicende narrate e insiste sulla corporeità dei personaggi i (vedi la bellissima scena ambientata nel bagno turco), in particolare su quella di Viggo Mortensen (che impersona qui un infiltrato dei servizi segreti russi che si nasconde sotto le vesti di un sicario).  

Il regista insiste sulle superfici dei corpi, sulla pelle con i suoi tatuaggi e i segni i quali sono segno del vissuto, della storia degli uomini e contemporaneamente sono fonte di rispetto e di rispettabilità.

L'animo umano nella sua componente di bene è messo a dura prova dal vissuto, dalla storia, dalle regole sociali (di appartenenza alla mafia) dal potere che dà il denaro; potere di possedere gli altri, di trattarli alla stregua di oggetti, di schiavi, ovvero come puri prolungamenti del corpo di chi detiene il potere, oggetti da utilizzare a proprio piacimento, non concedendo loro alcuna dignità umana.

Il regista non è mai polemico, semmai critico e ci mostra in pieno la postmodernità con le sue ambiguità.

Talvolta la narrazione risulta debole, ma sicuramente la storia narrata è originale e presenta maggiore linearità rispetto ai precedenti film. Da segnalare la presenza di un attore simbolo del cinema tedesco Armin Mueller-Stahl, qui nella parte del patriarca Semyon e quella del regista polacco Jerzy Skolimomowski, al suo rientro sulle scene dopo anni di assenza. Non brillantissima invece la prestazione del francese Vincent Cassel. Un film ormai culto, che segna profondamente il cinema di Cronenberg, dando vigore e linfa nuova alla sua vena creativa.

V Voti

Voto degli utenti: 7,6/10 in media su 16 voti.

C Commenti

Ci sono 5 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

SanteCaserio (ha votato 7 questo film) alle 23:39 del 20 luglio 2009 ha scritto:

D'accordo

in buona parte con la recensione. Ci tengo ad aggiungere che il russo è oltretutto stranamente decente !

Sorpreso di come molta critica gli preferisca A History.

Peasyfloyd (ha votato 8 questo film) alle 9:32 del 21 luglio 2009 ha scritto:

un film gelido e glaciale. Di una perfezione formale davvero notevole. E la scena della doccia è davvero da annali!

bargeld (ha votato 8 questo film) alle 14:42 del primo luglio 2010 ha scritto:

Ottima chiave di lettura, film da pelle d'oca.

s.m.a.c. (ha votato 8 questo film) alle 23:52 del primo luglio 2010 ha scritto:

preferisco di un filino "a history of violence".

Marco_Biasio (ha votato 7 questo film) alle 13:55 del 13 ottobre 2011 ha scritto:

Non eccelso, ma rimane comunque un ottimo film. L'avete già sottolineato voi, ma voglio rimarcare la bellezza formale della lotta in sauna del Mortensen nudo e indifeso. Al contrario dell'ultimo "A Dangerous Method", questo è l'ultimo film del Maestro in cui compaiono evidenti richiami alla corporeità e alla mutazione: basti pensare ai tatuaggi di Mortensen, alle gole tagliate... Naomi Watts sugli scudi.