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8/10

Obsession - Complesso di colpa regia di Brian De Palma

Thriller
recensione di Francesco Carabelli

ll miliardario Michael Courtland perde moglie e figlia a causa di un rapimento. Anni dopo a Firenze ritrova l'amore per una giovane donna, Sandra, ma alle soglie del matrimonio la donna scompare. Ancora una volta un richiesta di riscatto.. mostra spoiler

..ma questa volta Michael pagherà la somma richiesta e scoprirà la verità sul passato...

Tra i primi film di Brian De Palma, questo lungometraggio è un omaggio al genio di Hitchcock. De Palma riprende la vicenda narrata da Hitchcock in Vertigo (La donna che visse due volte) e la  rielabora, grazie all'opera dello sceneggiatore Paul Schrader, il quale rivede e aggiorna ambientazione e personaggi del film di Hitchcock. De Palma riesce a dare spessore e originalità alla propria opera, che si caratterizza per un uso sapiente della fotografia, con una macchina in continuo movimento e un illuminazione quanto mai ricercata, che sfrutta ogni singola occasione che si presenta per dare singolarità alla pellicola e un'aurea di soprannaturale e di attesa (come non ricordare le bellissime scene girate in una Firenze notturna o al tramonto).

Anche il montaggio risulta molto curato e da notare l'uso del montaggio alternato in alcune scene chiave (tenendo conto che all'epoca non vi erano mezzi digitali per curare l'immagine i risultati sono quanto meno sorprendenti). Un ricco costruttore di New Orleans, Micheal Courtland, perde la moglie e la figlia dopo aver cercato di ingannare i rapitori di queste fornendo loro, al posto dei soldi richiesti per il riscatto, della carta straccia. Anni dopo, in viaggio d'affari con il suo socio a Firenze, incontra una giovane donna, Sandra, che assomiglia terribilmente alla moglie defunta.

L'uomo, avvinto da una passione formidabile si innamora perdutamente della donna e decide di sposarla. A pochi giorni dal matrimonio la donna scompare e l'uomo ritrova vicino al suo letto lo stesso messaggio che 16 anni prima i rapinatori gli avevano lasciato dopo aver rapito moglie e figlia. L'uomo perde la ragione e pur di recuperare il denaro necessario a salvare la donna cede al socio in affari una proprietà che vale una fortuna. Il finale sarà sorprendente con un ribaltamento della verità fin lì proposta. De Palma è tuttavia abile ad utilizzare segni filmici per rivelare allo spettatore la verità che sta al di là della superficie.

Si vede  la vicinanza con Vertigo: la perdita della donna amata, la passione che arde nel protagonista fino all'ossessione (di qui il titolo del film, che tuttavia avrebbe dovuto chiamarsi Deja vu, titolo poi scartato da regista e produttore perchè equivoco), il senso di colpa che lo avvince, la ricerca di qualcuno che ricordi la donna perduta e l'amore folle per questa fino ad una nuova perdita e al disvelarsi della verità. Diverso il finale: De Palma inserisce un nuovo rapporto tra il protagonista e la donna amata, andando al di là di quanto aveva fatto Hitchcock in Vertigo e sorprendeno così lo spettatore cinefilo.

Interessante il richiamo a Dante e alla teoria della donna schermo da questi proposta nella Vita nova. Bella l'ambientazione fiorentina e l'utilizzo della chiesa di San Miniato al Monte quale elemento simbolo del film (in Vertigo simbolo era la casa di Carlotta Valdez, che ci parlava della vita precedente della protagonista). De Palma cita apertamente in alcuni punti scene di Vertigo (il quadro raffigurante l'antenata in Vertigo, qui sostituito dal quadro raffigurante la moglie del protagonista) e di altri film di Hitchcock (le due sequenze in montaggio alternato che si trovano al termine della pellicola con l'alternanza tra passato e presente di Sandra, ci ricordano il finale di Marnie). 

Di Vertigo De Palma riprende anche il motivo portante della colonna sonora rielaborato qui da Bernard Hermann, già collaboratore di Hitchcock. Un gran film e grande prova degli attori, tra i quali da segnalare John Litgow, nella parte del socio in affari del protagonista e la stupenda protagonista femminile Geneviève Bujold che non sfigura davanti al compito di raccogliere l'eredita di Kim Novak.  

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