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9/10

Il Bel Matrimonio regia di Eric Rohmer

Drammatico
recensione di Francesco Carabelli

Sabine giovane studentessa di storia dell’arte esce da una relazione con un artista affermato di cui è l’amante e si trova affascinata dall’idea di sposarsi e realizzarsi come donna. Ricerca così un aspirante marito che sempre trovare nel cugino dell’amica del cuore Clarisse. Edmond avvocato di successo si rivelerà però sfuggente fino al confronto finale che metterà fine alle illusioni di Sabine. Sabine partirà di nuovo alla ricerca…

Uno stile inconfondibile caratterizza le opere di Rohmer per quella sua capacità di parlarci tramite il suo lavoro di temi importanti, a partire dai dialoghi che si svolgono tra i personaggi. Il tema del secondo capitolo di Commedie e proverbi è il matrimonio: matrimonio d’amore o pura convenzione? Sembra emergere una risposta ibrida in cui del matrimonio emerge l’alto valore sociale: “il matrimonio è un’associazione in cui ciascuno mette ciò che sa fare”.

Il matrimonio è considerato inoltre dalla protagonista, Sabine,  come un mezzo per salire la scala sociale, per farsi strada nel mondo dell’alta borghesia, lei che ha origini piccolo borghesi. Sabine crede nella possibilità che la donna sia idolatrata dall’uomo, come nei romanzi ottocenteschi, e in questo modo acquisti un proprio ruolo all’interno della coppia. Ella idealizza così il rapporto di coppia e il matrimonio, ricercando lo sposo ideale a partire da questi ragionamenti e dovendo quindi fare i conti con una realtà diversa. Lo scontro finale con Edmond diventa significativo in quanto espressione di un mondo che cambia, in cui l’uomo che si realizza professionalmente vive una mancanza di maturità affettiva e preferisce la condizione di single di fronte ai doveri  e agli obblighi imposti dal matrimonio.

Un altro tema che emerge dall’opera è la contrapposizione tra commercio e creazione. Sabine sente in lei uno spirito creativo, artistico, artigiano che deve confrontarsi con lo spirito dei commercianti che trovano una propria realizzazione solo nel guadagno di denaro, laddove il temperamento artigiano trova una propria realizzazione nel piacere dato dal creare qualcosa di nuovo e originale, nell’atteggiamento poietico che si contrappone alla serialità dalla quale il commerciante trae in genere i suoi guadagni. Sabine ama  il lavoro e vederne il suo svolgimento nelle persone che incontra, per esempio in treno mentre da Le Mans va a Parigi. Riflessioni importanti, fatte da un autore del calibro di Rohmer, che difende la propria autorialità e la bellezza dell’espressione artistica.

Stilisticamente di questa pellicola ci colpisce la dominanza di tinte quali il rosa antico e il marrone ad indicare la femminilità di Sabine, protagonista assoluta delle vicende narrate. Il punto di vista della protagonista è quasi univoco, comparendo Sabine in quasi tutte le scene del film ed imponendo così la priorità del suo sguardo. Sabine ama l’arte, essendo una studente di storia dell’arte, probabilmente fuori corso, e lo stesso film ama ambientazioni storiche in centri città medievali e in case signorili, nonché in botteghe artigiane. Rohmer sfrutta queste ambientazioni per esprimere lo spirito di Sabine.

Tra i luoghi toccati anche una chiesa, come sempre luogo importante, sfruttato da Rohmer per incontri tra i personaggi (si ricordi ad esempio l’incontro in chiesa dei due protagonisti di La mia notte con Maud), in questo caso tra Sabine e il suo ex-fidanzato insegnante ora sposato ad un’insegnante e impegnato in una vita quotidiana monotona che Sabine vuole invece rifuggire. Significativi in questa pellicola l’assenza o comunque la scarsa presenza dell’uso del controcampo nel filmare i dialoghi nei quali Sabine è impegnata nel formulare le proprie teorie e l’uso insistente di attraversamenti di porte e portoni, il cui significato sarà svelato nel discorso finale di Edmond a Sabine. Una concessione allo spirito dell’epoca è invece l’uso di musica elettronica e di sintesi che accompagna i momenti salienti del film.

Cast di attori importante per la storia del cinema di Rohmer: protagonista Béatrice Romand già personaggio chiave adolescente de Il ginocchio di Claire e poi riproposta da Rohmer in Racconto d’autunno. Colpisce della Romand la perfezione con la quale tratteggia il personaggio di Sabine, immedesimendosi perfettamente nei travagli esistenziali e nell’idealismo del personaggio. Tra gli altri attori da segnalare Arielle Dombasle che impersona Clarisse, amica di Sabine e cugina di Edmond (André Dussolier). La Dombasle sarà protagonista assieme a Féodor Atkine e Pascal Greggory , qui presenti in piccoli ruoli, del successivo film di Rohmer, Pauline alla spiaggia. Un Rohmer convincente e sempre ricco di spunti di riflessione sociale e morale, sempre attento alle novità e capace di raccontarci in toto un mondo a partire da una piccola vicenda.

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