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4/10

Tron Legacy regia di Joseph Kosinski

Fantascienza
recensione di Riccardo Nuziale

Kevin Flinn, l'eroe del primo episodio, è diventato presidente della società informatica ENCOM. Una notte, però, l'uomo scompare nel nulla. Vent'anni dopo, il figlio Sam viene contattato dal vecchio collaboratore del padre, Alan Bradley, che lo informa di aver ricevuto un misterioso messaggio dalla vecchia sala giochi dell'uomo. Il giovane scopre così un computer ancora attivo, che lo proietta nel mondo dentro il quale il padre è imprigionato da tanto tempo. In questa realtà dominata dallo spietato Clu, Sam riesce a ritrovare il padre grazie alla bellissima Quorra. Ma ritornare a casa non sarà affatto facile...

Sfidare lo zeitgeist è una missione sempre estremamente pericolosa. Si pensi, ad esempio, a Fantasia 2000: trascinati dall'idea folle (ed irrispettosa, pur nel suo pieno rispetto e riverenza) di omaggiare la grande visione profetica di papà Walt, lo staff Disney ne uscì con le ossa rotta, in primis palesando un'evidentissima difficoltà nel creare materiale paragonabile al film originario (tanto che a metà film, in piena mancanza di ossigeno, si decise di inserire pari pari il celeberrimo frammento de L'Apprendista Stregone) e in secondo luogo - fatto ancora più importante e grave - mostrando una preoccupante ottusità nel rifiutare di capire, nell'ebbrezza genuina di dare un "fratellino" ad un gigante della storia della casa e dell'animazione tout court, l'unicità di un simile capolavoro. Rifare un film di considerevole spessore è impresa quasi sempre suicida e priva di senso, un'operazione che non riesce quasi mai a varcare le soglie dell'omaggio e/o della speculazione (in campo horror, in quest'ultimo senso, si è persa da tempo la benché minima dignità). In particolare, proporre il remake o il sequel di un film che, per caratteristiche, è artisticamente "sterile", ovvero sviluppabile solo in operazioni che non possono andare oltre la pura celebrazione, è una battaglia persa in partenza.

Così, a distanza di poco più di un decennio, la casa di Topolino c'è ricascata, dando vita al seguito di un altro cult mulo, il fantascientifico Tron. Non che la notizia fosse giunta inaspettata, era anzi attesissima, così come ampiamente pronosticabile è stato l'annuncio del seguito del seguito (si perdoni l'infantile gioco di parole), già in fase di produzione.

Prima di parlare del film in questione, è doveroso ricordare l’opera matrice. Certamente lontano dall’essere un capolavoro, tutt’altro che esente da difetti, anche macroscopici (in particolare la semplicistica e ingenua sceneggiatura), la grandezza di Tron sta fondamentalmente nell’aver riportato la fantascienza ad una struttura narrativa pre-2001, mantenendo però di quest’ultimo le ambizioni avanguardistiche. Figlio del suo tempo, completamente immerso nell’esaltazione della tecnologia (soprattutto dei videogiochi), in un periodo in cui la tecnologia informatica stava emergendo prepotentemente non solo nell’industria cinematografica, ma anche nella vita quotidiana della popolazione, Tron è l’antesignano di buona parte della fantascienza cinematografica anni 90-00.

A distanza di quasi 20 anni, il regista Joseph Kosinski (al suo esordio), nella scomodissima posizione di creare un degno seguito, ha probabilmente capito di non poter in alcun modo porre un parallelo tra i due film sul piano dell’innovazione: tentare di creare un film di fantascienza visivamente e concettualmente futuristico come fu Tron nel 1982 sarebbe stata ambizione pregna di arroganza e follia. Kosinski in tal senso si è dimostrato intelligente e rispettoso, limitandosi ad una riproposizione tirata a lucido del look del film originale con restyling al neon e combattimenti 3D tanto frenetici quanto innocui. Non a caso la sua mira è andata dritta verso il grande punto debole del primo film, la trama.

Il film non riesce però a creare una narrazione solida ed originale: preservata la critica orwelliana al totalitarismo del film del 1982, col fantasma onnipresente di Metropolis (nella visione distopica, nelle scenografie, ma anche nel personaggio di Quorra, novella Maria), basa il tutto sui consumatissimi cliché del rapporto padre-figlio e del doppio, dell’utopia della società ideale e della salvaguardia di esseri superiori potenzialmente capaci di portare la pace. La visione “filosofica” del primo film, nella sua banalità, alla fine risulta comunque più solida e convincente.  

A coronare il fallimento dell’opera, la colonna sonora dei Daft Punk: al loro esordio nel campo della musica per film (sebbene fosse stato sfiorato in precedenza con la produzione di Irreversible da parte di Bangalter e la realizzazione di Interstella 5555, in cui è però inserita unicamente la musica di Discovery), il duo francese mostra nell’inedito compito evidente disagio; l’impostazione orchestrale-sinfonica (è stata utilizzata un’orchestra di 85 elementi) si mal addice sia al film che allo stile dei Daft Punk e la musica, salvo sporadiche eccezioni, finisce per risultare pomposa, ricordando a tratti la mano di John Williams.

Sfidare lo zeitgeist è una missione sempre estremamente pericolosa e Tron: Legacy è un film che probabilmente cadrà presto nell’oblio del dimenticatoio. Perché, non più riproducibile l’estasi dell’innovazione tecnologica e del periodo che ha fatto di Tron un cult unico e irripetibile (forse aldilà della sua effettiva qualità artistica), il suo successore è un prevedibile sci-fi movie come tantissimi altri: gli spettatori odierni, obesi di apparecchiature che solo 15 anni fa appartenevano ancora ai sogni, non possono che vedere nel film l’ennesimo gioco pirotecnico, carnevale bolso di effetti speciali che non stupiscono più nessuno.

Gli sbadigli padroneggiano. Le sale giochi sono tutte chiuse.

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 5 voti.

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synth_charmer (ha votato 7 questo film) alle 9:51 del 11 gennaio 2011 ha scritto:

'mmazza quanta cattiveria! Dai, non è un "prevedibile sci-fi movie come tantissimi altri", nella ricostruzione di un mondo virtuale entrano in gioco temi importanti: il ruolo del "creatore", il passaggio all'altro mondo, la conservazione della specie, il concetto di perfezione, l'auto-generazione della vita. Molti temi non sono nuovi, ovvio (in molti casi mi è tornato in mente Matrix), ma sono ben presentati. A me sono piaciuti molti spunti. E per nulla d'accordo sulla bocciatura della colonna sonora: i Daft Punk si sono ritrovati nel loro ambiente congeniale e si sono superati (altro che Discovery o Human After All!

Krautrick, autore, (ha votato 4 questo film) alle 14:05 del 13 gennaio 2011 ha scritto:

Mah, guarda...ho già detto che per me le tematiche trattate sono muffa pura ma, da amante di Tron, avrei tranquillamente chiuso un occhio se l'avessi trovato avvincente, emozionante e con grandi scene. Invece noia totale per due ore. Soundtrack di Tron Legacy meglio di Discovery?! Essù

loson79 alle 17:20 del 20 gennaio 2011 ha scritto:

Non mi piace nemmeno il primo, questo lo evito accuratamente. Bravo Riccardo. X synth: cioè, per te davvero questa colonna sonora è meglio di "Discovery"? O___O Sono su "Scherzi A Parte", confessa... XD

synth_charmer (ha votato 7 questo film) alle 17:28 del 20 gennaio 2011 ha scritto:

RE:

eddai, Discovery è un tantino sopravvalutato, digiamolo! bel disco, certo, probabilmente più divertente di questo e sicuramente più importante, ok. Va bene, era un'esagerazione. Però quello non è un capolavoro e questo è riuscito e ben curato

loson79 alle 17:40 del 20 gennaio 2011 ha scritto:

RE: RE:

Sopravvalutato rispetto a cosa? Certo, se mi prendi come riferimento ondarock che lo elegge disco del decennio appena trascorso, non posso che darti ragione. Ma è appunto solo lì che "Discovery" gode di questa reputazione spropositata.