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7/10

Il Colpo Della Metropolitana regia di Joseph Sargent

Thriller
recensione di Alessandro Pascale

Quattro loschi individui, tutti con nomi in codice, il signor Green (un ex macchinista della metropolitana di New York), il signor Grey (un ex mafioso), il signor Blue (un soldato mercenario disoccupato) e il signor Brown (un delinquente comune) ordiscono un sequestro a scopo di estorsione ad un vagone della metropolitana, quello partito da Pelham all'1.23 p.m., denominato in codice Pelham 123. I quattro salgono a bordo e si impadroniscono del vagone locomotore, prendendo in ostaggio 17 passeggeri ed il controllore. Lo scopo è ottenere un milione di dollari di riscatto...

Sgombriamo subito il campo dagli equivoci: il titolo originale del film in effetti è The Taking of Pelham One Two Three e quindi vi diciamo subito che sì, si tratta dell'opera originale ripresa recentemente (2009) da Tony Scott in un remake con John Travolta e Denzel Washington.

Nomi illustri che non riuscirono minimamente a rievocare le atmosfere tese e cupe del film diretto da Joseph Sargent, uno che in tanti anni ha macinato valangate di regie mostrando di conoscere bene il mestiere ma lasciandoci raramente lo zampino dell'autore. Questa invece è senz'altro una prova di tutto rispetto, con una perfetta gestione dei tempi che fa de Il colpo della metropolitana un thriller notevole, in grado di mettere sul vassoio un cast interessante (Walter Matthau e Robert Shaw sono nomi che parlano da soli) e un'adeguata alternanza di staticità e ritmo, pur in assenza di scene particolarmente acrobatiche (fanno eccezione un paio di corse automobilistiche della polizia e poco altro).

In realtà a dare il leitmotiv dell'opera sono una serie di fattori che godono di grande fascino: i quattro loschi individui che prendono in ostaggio un vagone della metropolitana intanto, sono “storici” perchè ispiratori dei nomi dati da Tarantino alle Iene (mr. Blue, Green, Brown...) ma anche perchè dotati di un look accattivante e di una capacità attrattiva notevole. Fascinoso è soprattutto il capo del gruppo, Mr. Blue (Shaw), ex militare dai modi bruschi e decisi. Sarà lui a dettare la linea al Matthau-tenente Garber che per l'occasione ritroviamo in uno dei numerosi ruoli drammatici svolti in una splendida carriera (solo un paio di anni prima aveva partecipato al thriller di Don Siegel Chi ucciderà Charley Varrick?). Nonostante tutto però Matthau non resiste a fare qualche faccia buffonesca e a smorzare la tensione con battute e sarcasmi freddi e taglienti, chiudendo l'opera nella maniera più istrionica possibile.

Da segnalare anche gli aspetti politici dell'opera, che tendono a mettere in ridicolo il sindaco di New York, ritratto come un inetto completamente in balìa degli eventi e delle considerazioni elettorali. Come dire: tutto il mondo è paese!

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