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8/10

Cleopatra regia di Joseph L. Mankiewicz

Storico
recensione di Gloria Paparella

Il film narra la celebre vita dell’affascinante sovrana d’Egitto e gli amori più importanti della sua vita: Giulio Cesare, dal quale nascerà anche un figlio, e Marco Antonio, che verrà accusato di tradimento a Roma e sfidato in guerra da Ottaviano. In seguito alla sconfitta navale ad Anzio, la storia d’amore tra Cleopatra e il condottiero romano si concluderà con un tragico epilogo.

 

Battezzato come uno dei più grandi flop della 20th Century Fox, definito film-stravaganza per i suoi enormi costi di produzione (la sola Elizabeth Taylor chiese un milione di dollari come ingaggio) e per i prolungati tempi di realizzazione, Cleopatra è un grande kolossal, tanto quanto la storia della regina d’Egitto. La prima parte del film narra l’amore tra Cleopatra (Elizabeth Taylor) e Cesare (Rex Harrison) in stile broadwayano, con scambi di battute vivaci e scenografie maestose: memorabile e di grande impatto visivo l’ingresso a Roma della sovrana: tra elefanti, ballerine egiziane, schiavi di colore e centinaia di comparse romane che urlano “Liz!!! Liz!!!”, la Taylor, con addosso un abito di oro puro e completamente padrona del ruolo, entra a Roma trainata da un gigante carro-sfinge egiziano e conquista l’adulazione del popolo romano. Dal tono più melodrammatico, la seconda parte del film è tutta centrata sulla passione che travolge Cleopatra e il condottiero romano Marco Antonio, e il tragico destino dei due viene raccontato attraverso il sentimento e una visione drammatica dell’amore.

Le sontuose scenografie, gli splendidi costumi d’epoca e la cura per i dettagli sono alcuni degli  elementi distintivi del film che, trova proprio nella trama, nella ricostruzione di una parte della storia romana il suo punto di forza: dà un lato i sogni personali e le ambizioni di Cesare, impersonato da un vigoroso Rex Harrison; dall’altro, il senso di inferiorità di Marco Antonio, interpretato da Richard Burton, il quale dà vita ad un personaggio fascinoso ma tormentato. Tra i due spicca la figura di Cleopatra, protagonista assoluta della pellicola ed interpretata da una bellissima ed efficace Elizabeth Taylor Un cast di altissimo livello che non bastò a decretare il successo, almeno quello finanziario, del film, che causò il fallimento finanziario della 20th Century Fox e segnò la fine del peplum.

Eppure, sebbene appartenente al genere storico, quello di Joseph L. Mankiewicz, riletto a 50 di distanza dalla sua uscita, è un film moderno, forse troppo per i fruitori di cinema degli anni ’60: un pubblico così imbevuto di commedie sdolcinate da non essere pronto a vedere sullo schermo né una sovrana attraente, che indossa abiti scollati e che manipola gli avversari con il suo fascino, tanto meno la “scandalosa” storia d’amore nata sul set tra Elizabeth Taylor e Richard Burton, ai tempi entrambi sposati. Una passione che, nonostante le condanne da parte del Vaticano, ha reso l’interpretazione dei protagonisti vera e sentita ed il film un intreccio tra realtà e finzione, molto più apprezzato dagli spettatori di seconda generazione.

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