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4/10

The Uninvited regia di Charles Guard

Horror
recensione di Alessandro Pascale

Anna viene dimessa dalla clinica psichiatrica, dove per qualche periodo è stata in cura a causa di un tentato suicidio. La ragazza non riusciva a superare il forte trauma causato dalla tragica morte della madre, morta in un incendio. Finalmente può fare ritorno a casa, tornando a vivere con il padre e l'amata sorella maggiore Alex, ma il suo ritorno a casa le riserva una inaspettata sorpresa, il padre ha una nuova compagna che vive con lui, è Rachel l'ex infermiera della madre.

Le due donne cercano di andare d'accordo, nonostante la tensione tra le due sia palpabile, a causa dei modi rassicuranti e amorevoli, ma poco sinceri, della donna. Nel frattempo, Anna inizia ad avere misteriose e sinistre visioni, vede bambini morti e sangue scorrere, ma man mano che le visioni continuano, la ragazza si rende conto che forse la morte della madre non è stata accidentale, così con l'aiuto della sorella scava nel passato di Rachel.

 

Ricordo che quand’ero piccolo ogni sera dopo cena si guardava un film (unica eccezione le partite di calcio of course) in salotto. Film ovviamente scelto da mio padre, che nonostante una spiccata preferenza per thriller, gialli e polizieschi talvolta cedeva sulla scelta accettando qualche immane puttanata che solo un bimbetto poteva desiderare di vedere (chessò, robe tipo il ventesimo film di Fantozzi o altre spregevoli trash-comedy). Ricordo bene che il venerdì era sempre la serata peggiore. Non so per quale strano motivo ma il venerdì sera non c’era mai una mazza in tv, e gli unici film “guardabili” erano i gialli trasmessi da Raidue.

Così ci si accontentava ma talvolta era troppo anche per il sottoscritto, sia per la scontatezza della trama e l’evidente incapacità recitativa degli attori, sia soprattutto per quell’estetica e quello stile così poco cinematografici (e anzi così tanto televisivi) che smorzavano ogni impatto visivo e ritmico degno di nota. Rimaneva un piattume assai prossima alla noia pura, che sarebbe meglio anzi chiamare Noia con la enne maiuscola.

Credo che The uninvited sarebbe stato ottimo per quelle serate così poco salutari per un bimbo futuro cinefilo. E la cosa grave è che questo giudizio così severo non può non partire dal presupposto che l’esordio alla regia dei fratelli Guard avvenga con un’operazione terribilmente commerciale e devastante che distrugge Two Sisters, thriller psicologico di successo targato Kim Ji-woon  del 2003.

Un fenomeno questo dei remake che personalmente considero di per sé disdicevole e deplorevole, e per molteplici notevoli che non sarà qui il caso di elencare. Sapendo poi che i Guard hanno già contribuito alle “traduzioni” cinematografiche di The Ring vien logicamente da pensare la peggior cosa possibile. Tutto ciò però avviene solo dopo la visione di The Uninvited, il cui formato da horror adolescenziale risulta semplicemente una cosa inutile e noiosa per chiunque abbia un minimo di familiarità con il genere.

Non basta il conclusivo colpo di scena alla Shyamalan per salvare un’oretta e mezza di sterilità e vacuità pura, aggravate per altro dalla presenza di una serie di turbe femminili particolarmente sgradevoli e dall’incapacità di aggiungere qualche personaggio secondario (già che ci siete rielaborate un po’ il testo per diamine, non scopiazzate soltanto!) in grado di aggiungere un po’ più di enigma e dubbio ad un finale che ad un certo punto diventa quasi scritto. Ho fede che prima o poi un fulmine divino colpirà i fratelli Guard e chiunque collabori a queste stragi di remake.

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