A I premi del 32° Torino Film Festival

I premi del 32° Torino Film Festival

Si è chiusa sabato 29 novembre la 32a edizione del Torino Film Festival: i dati definitivi dimostrano un trend in positivo rispetto allo scorso anno sia per quanto riguarda il numero degli accrediti stampa e professionali, incrementati del 5%, e dell’incasso totale nelle sale coinvolte (259.000 euro rispetto ai 267.000 dell’edizione 2013, considerata la riduzione delle sale da 9 rispetto alle 11 dell’anno passato). Durante la sera dell’ultimo giorno della rassegna torinese sono stati assegnati i premi ufficiali, primo fra tutti quello del concorso Torino 32, valutato da una giuria che ha visto alla guida il regista Ferzan Özpetek in compagnia del critico britannico Geoff Andrew, l’attrice Carolina Crescentini e i registi Debra Granik (che nel 2010 aveva già ricevuto quattro premi al Torino Film Festival per il suo film Un gelido inverno) e György Pálfi: tra i quattordici lungometraggi coinvolti il premio al Miglior Film è stato consegnato al francese Mange tes morts di Jean-Charles Hue, mentre l’ungherese For Some inexplicable reason di Gábor Reisz porta a casa, oltre al Premio speciale della giuria, anche il premio del pubblico del TFF e due premi collaterali, il premio Scuola Holden (“fantasioso e semplice ritratto di un goffo bamboccione che inconsciamente non vuole cambiare. Linguaggio garbato. Situazioni sanamente logorroiche. Film onesto e vero anche nei suoi ralenti”) e il premio Achille Valdata (“per aver saputo rappresentare in modo ironico il passaggio esistenziale di un giovane romantico”). La Menzione speciale della giuria rende onore al cinema nostrano premiando N-Capace di Eleonora Danco e i suoi protagonisti, in quanto “dimostra di essere una grande promessa per il futuro e perché ci ha colpito emotivamente e intellettualmente con un ritratto così lirico e penetrante dell’Italia di oggi”. Il canadese Felix & Meira di Maxime Giroux, oltre al premio collaterale Interfedi per il rispetto delle minoranze e per la laicità, ha visto la premiazione a Miglior Attore e Migliore Attrice rispettivamente ai suoi protagonisti Luzer Twersky e Hadas Yaron, quest’ultima ex aequo con Sidse Babett Knudsen per The Duke of Burgundy di Peter Strickland. Il premio per la Miglior sceneggiatura è invece andato ai neozelandesi Jemaine Clement e Taika Waititi per il loro What We Do in the Shadows, entrambi sia sceneggiatori che registi della pellicola. Il Premio Cipputi, annualmente assegnato al miglior film sul mondo del lavoro, giudicato da personalità illustri quali Francesco Tullio Altan, Antonietta De Lillo e Carlo Freccero è stato ottenuto quest’anno da Triangle di Costanza Quatriglio, “per la sua capacità di intrecciare in maniera non rituale storie che si legano in un filo che danno continuità alla memoria del tempo. Il tutto con un’idea forte di regia, attraverso la storia di un personaggio “unico”. Un documentario che dimostra quanto ci sia bisogno di immagini che facciano riflettere lo spettatore”. Nel concorso parallelo TFFdoc, dedicato al documentario, ricordiamo i premi a Miglior Film per Rada di Alessandro Abba Legnazzi e Endless Escape, Eternal Return di Harutyun Khachatryan rispettivamente per le sezioni Italiana.doc e Internazionale.doc e i Premi Speciali della Giuria a 24 heures sur place di Ila Bêka e Louise Lemoine e Snakeskin di Daniel Hui. A Panorama di Gianluca Abbate e Il mare di Guido Nicolás Zingari sono invece stati assegnati, rispettivamente, Il Premio Chicca Richelmy per il Miglior Film e il Premio Speciale della Giuria per il concorso minore dedicato al cortometraggio italiano, Italiana.corti.

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