R Recensione

7/10

Nyai - A Woman From Java regia di Garin Nugroho

Drammatico
recensione di Serenella Volpe

Indonesia, epoca coloniale intorno agli anni 20.  Una giovane nativa vive e accudisce l'anziano e infermo marito olandese. Proprio per il matrimonio la ragazza ha perso il proprio nome e ora è conosciuta solo come Nyai, «la concubina di uno straniero», in quanto è stata venduta letteralmente e obbligata a un'unione mista.

Nyai è forte, orgogliosa e colta, si prende in carico della gestione della casa e degli affari del marito, anche se a denti stretti sopporta gli ormai vecchi vizi e pretese dell'uomo. Dovrà far fronte di problemi burocratici proprio per l'unione con uno straniero e in piu' frontegggiare la gente del luogo e la famiglia del consorte che non vuole riconoscere i privilegi e i diritti di moglie.

Un lento e poetico unico piano sequenza: tutte le scene si svolgono nel colorato patio, si aprono e si chiudono le porte dell'abitazione come quinte teatrali e lo spettatore vede alternarsi i visitatori a Nyai e al vecchio malato. Questi visitatori sono una rappresentanza di tutti i problemi che la giovane donna deve affrontare, ma anche simbolo di tutto cio' che l'Indonesia ha subito negli anni: rappresentanze religiose, fazioni politiche, problemi commerciali, diritti violati e sfruttamento commerciale. 

Un film con una colonna sonora interamente gamelan, la musica e le danze tradizionali accompagnano e scandiscono le diverse problematiche affrontate. A uno spettatore occidentale non rimane che  essere affascinato dalle sonorità e lasciarsi a riflettere sull'impatto del proprio mondo su quelle realtà.

Scelta stilistica ardita e ritmo particolare, non da tutti.

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