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9/10

Operation Avalanche regia di Matthew Johnson

Mockumentary
recensione di Irene Coluccia

1967, guerra fredda. La Cia sospetta che all’interno della Nasa ci sia una talpa russa decisa a sabotare il programma Apollo. Invia così due giovani agenti sotto copertura, che si fingono registi interessati a riprendere la corsa allo spazio. 

 

Basandosi  su una delle teorie complottiste più diffuse (quella che gli americani avrebbero simulato in uno studio cinematografico l’allunaggio di Armstrong, Aldrin e Collins), il film, quinto lungometraggio del cineasta canadese Matthew Johnson funziona sul divenire, sulla prospettiva, a mio parere decisamente realistica, di diventare un film cult. Gli ingredienti ci sono tutti: una base narrativa intrigante, dialoghi ritmati che ci riportano al primissimo Allen, colonna sonora d’epoca. Anche dal punto di vista formale, Operation Avalanche ci dimostra come a volta i budget medi riescano nell’impossibile: creare un film esteticamente coerente, funzionale, che non annoia.

Johnson denuncia attraverso una meravigliosa dichiarazione d’amore alla cinefilia, la totale veridicità del falso, come la massa sia portata a credere quello che il mezzo televisivo mostra. Il ruolo del cinema? Quello di permettere l’inganno, ma in maniera del tutto autoriale, perfezionista, integerrima, quella forse del regista per eccellenza, lo Stanley Kubrick di 2001: Odissea nello spazio (citato più volte nel corso di questa 34ma edizione del Torino Film Festival, si veda Animal Politico). Il film si presenta come il (solito?) mockumentary found footage, ma con una serie di elementi che lo rendono un vero e proprio unicum nel panorama contemporaneo, a partire da tutta la sequenza iniziale girata in 8 mm e poi mutata in pellicola a colori perché “avremmo bisogno di cineprese migliori”. La modalità formale, inoltre, non ci fa perder di vista il periodo di grande problematizzione storica che, incredibilmente, riesce a risultare estremamente attuale, consacrando Operation Avalanche a uno dei film che, a mio avviso, non verranno dimenticati di questa 34ma edizione del  Torino Film Festival.

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