Coup de chaud regia di Raphaël Jacoulot

Nell'aridità della campagna della Francia del Sud, si muovono le vicende dei personaggi di Coup de chaud, abitanti di un villaggio alle prese con l'estate più calda mai vista, la mancanza d'acqua per i campi e il disagio provocato da Josef, ragazzo con disturbi comportamentali e figlio più giovane di una famiglia gitana. Il film si prende i suoi tempi per presentarci i vari personaggi, mostrandoci con particolare dovizia le ambientazioni, tra campi e mucche al pascolo e e la differenza tra i più ricchi del paese e quelli invece che arrancano per andare avanti. Ma anche della gioventù di un paese dove la massima attrazione è il piccolo bar/supermercato o i casolari abbandonati, per stare lontani dagli adulti. In questo paesaggio, la forte presenza di Josef si fa sentire, con la sua mania di scorrazzare per la campagna con una macchina senza patente e la musica dance a tutto volume. O il suo vizietto, poco gradito dagli altri paesani, quello di rubacchiare. Piccole cose, come mollette per stendere il bucato o l'angioletto da una lapide del cimitero, ma gesti che hanno il potere di alzare la tensione nel paese a livelli insostenibili. Con toni sempre più cupi, Raphaël Jacoulot, mostra la rabbia dei paesani, che arrivano a trovare un capro espiatorio per tutti i propri problemi e tutte le proprie paure in Josef, in una spirale sempre più fitta di accuse e frustranti bugie. Coup de chaud, si ispira ad avvenimenti realmente accaduti e il suo inizio ci presenta anche la conclusione della vita di Josef. Guardandolo purtroppo, non ci si stupisce possa davvero essere accaduto un fatto del genere e durante il film e immedesimandosi nei vari personaggi, le persone, non si può che rimanere sbigottiti e intristiti. Un thriller drammatico ben costruito e di grande impatto emotivo.