R Recensione

7/10

Real Oni Gokko - TAG regia di Sion Sono

Horror
recensione di Daze

Un'improvvisa folata di vento e uno scuolabus con quaranta studentesse viene tagliato a metà. L'unica sopravvissuta è Mitsuko che, chinatasi per caso, rimane miracolosamente illesa. Non le resta che scappare, correndo il più lontano possibile da quel vento omicida. Quando si ritrova a scuola, Mitsuko è assalita dal dubbio che l'incidente sia stato solo un incubo: ma poco dopo l'insegnante imbraccia un mitragliatore e stermina tutte le presenti. Tranne lei, Mitsuko, che si ritrova a scappare di nuovo. Al termine della corsa qualcuno la chiama Keiko, sostenendo sia il giorno del suo matrimonio. Un maiale in smoking la minaccia, inseguendola: non le rimane che scappare ancora. Mitsuko è allora vittima di un brutto sogno o forse di un gioco il cui premio finale è la sua vita?

Si potrebbe parlare di TAG semplicemente come un horror, tra il genere gore e sci-fi, con una particolare predilezione per le gonne corte e svolazzanti che lasciano intravedere le mutandine castamente bianche delle protagoniste.

Potremmo.

Potremmo concentraci effettivamente sull'effetto shock nei primi minuti di film, splatter e godereccia per gli amanti del genere e angosciante quanto basta a catturare l'attenzione dello spettatore.

Ma non è solo questo, l'ennesima fatica del regista di Suicide Club, è un film che lascia in testa una sensazione allucinatoria e anche qualche riflessione profonda.

TAG è ispirato al concetto base del libro scritto da Yusuke Yamada nel 2001 e dal quale sono già stati tratti sei film, ovvero, il gioco crudele del destino che si accanisce su persone che portano lo stesso cognome. Nel caso del film di Sono, la perseguitata è una ragazza che vede accadere dinnanzi i suoi occhi fatti inconcepibili e cruenti, che sembrano perseguitarla.

Il film si apre con una scena idilliaca: il sole alto in cielo, quaranta ragazze in gita su di un pullman e una "immancabile" lotta con i cuscini. Ed è proprio qui, in mezzo a piume svolazzanti e ragazze in preda a risolini, che comincia l'incubo, un vento misterioso arriva a tagliare a metà il pullman su cui si trovano le ragazze, con conseguente spargimento di sangue e pezzi di corpi in giro per la strada. L'unica sopravvissuta è Mitsuko, che proprio in quel momento, si era piegata per recuperare con aria estatica una penna caduta a terra.

Dal quel momento, il film comincia per davvero. Una corsa, un susseguirsi di morti, orrori e un mantra, a guidare il tutto, "Life is surreal, don't let it consume you".

La vita è surreale, non lasciare ti consumi.

Ma torniamo a Mitsuko che corre via, si allontana dalla tragedia, si lava in un fiume e mette la prima uniforme trovata pulita appesa ad un albero. Poi continua a correre e noi con lei e noi con il vento che ancora la insegue e miete altre vittime sulle note di una colonna sonora decisamente melodrammatica, fino ad arrivare ad una scuola dove Mitsuko incontra quelle che dichiarano essere sue amiche ma di cui lei non ha memoria. Ed è proprio qui che conosciamo le altre protagoniste cardine del film. Aki, la migliore amica di Mitsuko, che diventerà una sorta di protettrice e combattente al suo fianco con un accanimento quasi morboso e Sur, la stramba della scuola che introduce l'idea che in realtà l'esperienza traumatica di Mitsuko possa essere spiegata con la teoria dei mondi paralleli e che suggerisce alla protagonista, la risoluzione dell'intero film. Che arriverà solo dopo una girandola di sangue e poltiglia. Infatti non solo dal vento dovrà guardarsi la protagonista che, correndo via dalla paura e dalla morte cambia aspetto, diventa Keiko, una giovane donna il giorno del suo matrimonio e tutto cambia intorno a lei, rendendo il ritmo del film sempre più concitato e frastornante per poi, cambiare nuovamente, con alti picchi di tensione che vedono Keiko diventare Izumi, una maratoneta che dovrà correre più veloce di tutti i "cattivi" del film messi insieme.

Sono stratifica con grande ritmo e violenza, svariati elementi horror, fino alla conclusione nauseante di una vita fittizia creata per intrattenere un mondo futuristico di soli uomini, che scopriamo gingillarsi con un videogioco decisamente realistico con protagoniste proprio Mitsuko, Keiko e Izumi.

Il film lascia efficacemente addosso un senso di forte disagio, non tanto per il lato gore della storia quanto per le tematiche di violenza e perversione trattate.

V Voti

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Daze 7/10

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