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R Recensione

10/10

Love Exposure regia di Shion Sono

Grottesco
recensione di Alessandro Giovannini

Yu è un ragazzo che vive in una famiglia cattolica. Dopo la morte della madre per malattia quando Yu era ancora bambino, il padre Tetsu si fa prete, ed i suoi sermoni sono sempre ben accolti dalla comunità locale. Un giorno Tetsu viene avvicinato in chiesa da una donna in preda ad una crisi religioso-esistenziale, Saori, di cui poco a poco finisce per innamorarsi. Il rapporto però non dura e Tetsu, abbandonato dalla donna, va fuori di testa.

Questo film che inizia come un dramma famigliare, si evolve come film comico-demenziale, prosegue con picchi drammatici alternati a toni da commedia, finisce in un finale sanguinoso, spruzzando tutto con una punta di erotismo, costituisce una delle più geniali commistioni di generi della storia del cinema. Sion Sono analizza tutte le possibili sfaccettature del concetto di amore (famigliare, amicale, sensuale, religioso) descrivendone le ossessioni e le conseguenze negative che ne possono derivare, nonostante le persone non possano fare a meno di amare.

Pellicola assolutamente unica, è forse l'apice dell'arte di Sion Sono, regista oltremodo eclettico che sembra ispirarsi un po' a tutto per dar vita ad opere che non assomigliano un po' a niente. Basta notare la varietà di registri che si susseguono senza soluzione di continuità lungo le quattro, bellissime ore del film: comico, drammatico, erotico, surreale, demenziale, violento, divertente, irriverente, metafisico.

Recitazione straordinaria da parte di tutti gli attori. Telecamera digitale spesso nervosa, che però sa calmarsi nei momenti più pacati del film. Molto sangue, ma il film non è impressionante per violenza, spesso caricaturale. Potrà forse essere più disturbante per un fervente cattolico, che potrebbe offendersi per il modo in cui la religione viene strapazzata e ridicolizzata (per non dire condannata) nel film. È infatti evidente il disprezzo mostrato dal regista nei confronti della religione, descritta sostanzialmente come un lavaggio del cervello che ottunde la mente delle persone, sbeffeggiata con accostamenti a dir poco sacrileghi (Yoko suscita il desiderio sessuale di Yu, espresso tramite un'erezione a dir poco smisurata, perché gli ricorda una statua della Madonna).

Tecnicamente siamo ai massimi livelli, nonostante il budget evidentemente non stratosferico le scenografie sono convincenti (suggestivo l'interno del palazzo della Zero Church nel finale, in cui Sion Sono gioca con gli spazi per creare un ambiente claustrofobico pur immerso nella luce di uno ambiente apparentemente aperto) ed il montaggio eccezionale di Junichi Ito conferisce ritmo a questo lunghissimo film che altrimenti poteva risultare estenuante. Ma il vero capolavoro è la sceneggiatura, scritta dal regista stesso, con i suoi continui colpi di scena incasellati l'uno dentro l'altro e le sue sconnessioni temporali, che tiene costantemente vigile l'attenzione spettatoriale, ansiosa di saperne di più e di dipanare il bandolo della matassa narrativa. Ciliegina sulla torta è l'esilarante colonna sonora di Tomohide Harada, che unisce pezzi classici a composizioni per organo e a cori simil-gregoriani che stridono fortemente con l'assurdità delle immagini messe in scena.

Capolavoro assoluto del cinema, è uno dei traguardi più importanti raggiunti dal cinema giapponese, ed è per inventiva, originalità e personalità avanti a quasi tutto il cinema contemporaneo.

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 3 voti.
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alejo90 10/10

C Commenti

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poor Yorick (ha votato 10 questo film) alle 14:44 del 30 luglio 2013 ha scritto:

Capolavoro delirante ed eccessivo, sicuramente la vetta artistica del maestro Sion Sono. E bellissima recensione, complimenti, soprattutto per il coraggio di averne scritto. Io, davanti a un'opera del genere, avrei il terrore anche solamente di pensare di volerne scrivere qualcosa. Speriamo che ora la EyeDivision, buttando fuori "Guilty of romance", si decida a stampare e distribuire anche questa perla qua.

alejo90, autore, (ha votato 10 questo film) alle 14:51 del 30 luglio 2013 ha scritto:

grazie dei complimenti, che giro al maestro con referenza. Raccomando l'ultimo The Land of Hope, visto a Torino.

poor Yorick (ha votato 10 questo film) alle 14:58 del 30 luglio 2013 ha scritto:

Pensa che io, pur vivendo a Torino, l'ho perso, dannazione. Non vedo l'ora di rimediare a questa frustrante mancanza, anche perché il precedente "Himizu" mi ha convinto come pochi altri film sono riusciti dopo una sola prima visione. Tra l'altro, leggevo su AsianFest che è in arrivo una serie televisiva diretta anche dal mitico Sion,

alejo90, autore, (ha votato 10 questo film) alle 19:31 del 30 luglio 2013 ha scritto:

wow, grazie della segnalazione!