A 32° Torino Film Festival

32° Torino Film Festival

La scorsa settimana, precisamente l’11 novembre, si è tenuta a Roma e a Torino una doppia conferenza stampa di presentazione della 32esima edizione del Torino Film Festival, in programma dal 21 al 29 novembre. A parlarne è principalmente la sua nuova direttrice Emanuela Martini, critica cinematografica di successo che assume finalmente le redini di un festival per il quale ha vantato una collaborazione pluriennale in veste di vice: si pone come erede delle qualità che negli anni hanno arricchito la kermesse torinese, forte del calibro dei suoi precedenti direttori, dal rigore cinematografico di Nanni Moretti, passando per la passione di Gianni Amelio fino alla mentalità “pop” di Paolo Virzì (che quest’anno sarà il guest director del festival), aggiungendo qualcosa di suo, una grande curiosità.

La curiosità è assolutamente ben presente in un festival che di in anno in anno si espande sempre più e cresce di prestigio senza, però, mai perdere la sua identità originaria di festival di scoperta e ricerca di nuovi talenti. Il classico concorso Torino 32 propone quest’anno 15 lungometraggi, tutte opere prime e seconde (ad eccezione di “The Duke of Burgundy” di Peter Strickland, una terza) di cui ben due italiane: “Frastuono” di Davide Maldi e “N-Capace” di Eleonora Danco. La variegata giuria vedrà come presidente un’eccellenza nel cinema italiano, Ferzan Özpetek.

È però la vasta Festa Mobile a incuriosire ancora di più: racchiude “tutto il meglio raccolto in giro” secondo le parole stesse della direttrice del festival. La rassegna spazia da titoli importanti quali “Magic in the Moonlight” di Woody Allen, “The Drop” di Michaël R. Roksam (l’ultima interpretazione del compianto James Gandolfini), “The Homesman” di Tommy Lee-Jones fino a pellicole meno conosciute ma che destano grandissimo interesse, tra queste il film di Ned BensonThe Disappareance of Eleanor Rigby”, già proposto nella sezione Un Certain Regard di Cannes in versione unita e ridotta e qui presentato nella versione integrale, divisa in due lungometraggi distinti, la stessa storia di una coppia vista prima dal punto di vista di lei e poi da quello di lui. Dario Argento, in occasione di questa rassegna, sarà inoltre presente per la proiezione della versione restaurata di “Profondo Rosso”. All’interno di Festa Mobile meritano particolare menzioni due piccole sottosezioni: la prima, “Ritratti d’artista”, raccoglie documentari tra cui “20.000 Days on Earth” su Nick Cave, mentre la seconda promuove l’anno del gemellaggio fra le città di Torino e Berlino, “Torino incontra Berlino”, fra i cui titoli figura la versione restaurata de “Il gabinetto del dottor Caligari” di Robert Wiene.

Per quanto riguarda le altre sezioni, in After Hours la Martini tiene a sottolineare la particolare abbondanza di pellicole horror rispetto agli anni precedenti fra le quali spicca, probabilmente, “It Follows” di David Robert Mitchell, nonché di altre “bizzarrie”. Onde, la sezione dedicata al cinema sperimentale, vedrà invece il ritorno a Torino di Eugène Green dopo tre anni con il suo “La Sapienza”. La retrospettiva New Hollywood giunge invece alla sua seconda edizione e presenta quest’anno una raccolta di 33 pellicole dal nome “Suicide is Painless: il nuovo cinema americano 1967-1976”, con regie illustri che vanno da Mike Nichols a Martin Scorsese, fino a Brian de Palma. Per Italiana.Corti saranno presenti nove cortometraggi italiani inediti, mentre TFFDOC proporrà due concorsi distinti dedicati ai documentari, uno di lavori internazionali e un altro dedicato a quelli italiani, che vedono come comune denominatore il tema della democrazia. Degna di nota è anche la sezione curata dal guest director Virzì, Diritti e rovesci: cinque film diretti quasi totalmente da donne, storie di disgrazie, diritti negati e richiesti, lavoro o assenza di esso.

Tra i vari premi che saranno consegnati durante il festival oltre a quelli dei concorsi ricordiamo: il Gran Premio Torino, quest’anno assegnato a Julien Temple, autore di bellissimi documentari dedicati soprattutto alla scena musicale inglese; il Maserati Torino Award, nuovo premio rivolto ai giovani talenti emergenti, che verrà ritirato da Eddie Redmayne per la sua intepretazione nel lungometraggio di James Marsh dedicato alla vita di Stephen Hawking, “The Theory of Everything”, presente fra i titoli della Festa Mobile. Infine il Premio Cipputi, che come ogni anno premia il migliore film sul tema del lavoro.

Ad aprire il festival il 21 novembre sarà “Gemma Bovery” di Anne Fontaine, commedia “sui generis” che gioca su Flaubert e il suo capolavoro Madame Bovary. La proiezione di chiusura sarà invece “Wild” di Jean-Marc Vallée, che vede Reese Witherspoon nelle vesti di Cheryl Strayed, scrittrice dell’omonimo libro di memorie su un viaggio percorso a piedi dal Canada fino ai confini con il Messico, da cui il lungometraggio (che si fregia di Nick Hornby alla sceneggiatura) è tratto. Al termine della premiazione Anna Mazzamauro presenterà un piccolo estratto del suo ultimo lavoro teatrale, dedicato ad Anna Magnani.

Per visionare l’intero programma rimandiamo al link del sito ufficiale del Torino Film Festival.

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