La mia famiglia a soqquadro regia di Max Nardari
CommediaMartino, iscritto per la prima volta a delle medie esclusive per volere dell'apprensiva madre, è l' unico figlio di “ancora sposati” in una classe di genitori separati. Il suo piano (atto tral'altro a conquistare la bella della classe, apparentemente molto interessata al tema) é quello di farli separare. Si ma come?
Povero di mezzi ma non di impegno, soprattutto nella prima parte, ahimè è solo uno sketch (un bambino soffre per la “normalità” della sua famiglia unità e amorevole a ambisce a una separazione coatta dei genitori) allungato a film, tramite altri sketch, a loro volta allungati.
Volenteroso ma non basta. Bianca Nappi ad esempio, bravissima (lei è la “bomba” nella trama, ovvero ci si aspetta,anche un po' vergognosamente, che Marco Cocci si accorga che non è alla sua altezza fisica, prima o poi) è conciata e vestita esageratamente male, il Cocci invece, la cui avvenenza va coperta, è imbrillantinato e vestito per seguire l'altro grande leit motiv del film: la mimetizzazione quasi ossessiva degli anni in cui il film è girato (d'altronde lo stesso regista racconta come si sia ispirato a sue vicende giovanili, quando ambiva ossessivamente a somigliare agli altri- come tutti noi d'altronde).
Il problema, appunto, è nella sceneggiatura: ricorda più il pilot di una serie un po' scema (riusciranno i nostri eroi a separarsi?) che un film vero e proprio: la scelta del cast è buona soprattutto per un film di bassissime pretese e finanze, anche se male assortita (soprattutto la coppia principale), il personaggio della Giorgi poi sfiora il “caso umano” più volte e non porta il lustro che dovrebbe, anzi: i migliori sono proprio i meno noti, e forse era meglio seguire questa linea.
Insomma, segue, nonostante -o a colpa di- molti sforzi, la pericolosa china cinematografica basata su un cerino già similmente visto nel film Mamma o Papà di Riccardo Milan, uscito giusto un mese fa. Là il mini-spunto era “Genitori si separano ma nessuno vuole i figli. Chi vincerà?:
La Pellini bella ma poco divertente o focosa per il ruolo richiesto.Nel complesso leggermente sessista, anche se con riflessioni (ma il rapporto scuola-ragazzi andava lasciato da parte, vista la "leggerezza" ottenuta)
Regia non male. Fotografia da rivedere.
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