Classe Z regia di Guido Chiesa
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Il professore Marco Andreoli , nonostante la giovane età, ha un duro compito : far prendere il diploma ad un gruppo di “cattivi soggetti” di un istituto romano messi opportunatamente insieme in una sezione “ad hoc” (la H)
Ma è proprio lo stesso speranzoso Insegnante ad “arrendersi” prima della maturità, scatenando però una reazione ispirata nei suoi alunni e che da il via a una serie di fortuite conseguenze.
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Tutto già visto, non che ci sia nulla di male o di strano: una sorta di “Fuck you prof!” italiano ma senza voler pagare i diritti, ecco quindi che si cambia qualche dettaglio nella trama e si mette in mezzo una youtuber famosissima (Greta Menchi) che dovrebbe distrarre dalla trama di copia carbone, non solo tral'altro del film tedesco, ma anche di Breakfast club e persino di Rushmore di Wes Anderson.
Il problema principale è che nulla in Classe Z sembra possibile: se davvero in un intera scuola i “personaggi scomodi” (alcuni lo sono solo nel look, neanche nel rendimento) fossero solo una ventina -quindi più o meno uno a classe- non ci sarebbe nessuna emergenza e nessun professore neanche se ne accorgerebbe, altro che richiedere l'inserimento di una “special class” dove mettere i casi umani che abbassano la media delle altre classi (Ma come? Dove?) e quindi dell'istituto.
Anche superando questo difficile scoglio -che è comunque il plotting principale- e concentrandoci solo sulla parte leggera, le battute non sono certo all'altezza di quella che si propone come commedia (esclusivamente, vietati gli over 21) per teenager, né il tema di base: neanche per un secondo si può pensare che i ragazzi potranno non passare la maturità, soprattutto per la maturità come mostrata in questo film (in pratica devono solo imparare nozioni vaghe), anche se per i giovani per cui è scritto questo film e che immaginano davvero la maturità come un esame da superare esclusivamente mostrando, bè, di essere maturi, potrebbe andare bene.
Attori liceali e misconosciuti -con motivo- tutti poco credibili come 18 enni, incluso professore “buono” che li guida e che sembra loro coetaneo (ed ovviamente fan de L'attimo fuggente), in generale professori “classici” una spanna avanti (Preziosi, Catania) ma solo perchè “ a paragone” e in effetti forse peggiorati dall'essere completamente fuori contesto.
Più che non riuscito, non divertente e recitato malissimo. Tempi comici come se la parola tempi comici non esistesse.
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