A Premio N.I.C.E Città di Firenze

Premio N.I.C.E Città di Firenze

Si è tenuta 11 Dicembre 2013, all'Odeon, prestigioso cinema fiorentino situato nel cuore della città, la conferenza stampa del premio N.I.C.E Città di Firenze, dove è stato premiato, dopo un acclamato successo “Buon giorno papà” di Edoardo Leo.

Il film in questione si è aggiudicato quest'anno, non solo il riconoscimento da parte del pubblico americano, “il bello del premio del pubblico è che non sai mai cosa aspettarti” commenta Viviana del Bianco, una delle organizzatrici; ma anche la nomination ai David di Donatello 2013 come miglior attore a Marco Giallini e Raul Bova e una mensione speciale per Migliore canzone originale.

L'evento in questione, fa parte della “50 Giorni di Cinema Internazionale a Firenze 2013”, manifestazione che tutti gli anni riesce a coinvolgere sempre di più un pubblico attento e brillante, ospitando per cinquanta giorni, rassegne cinematografiche di tutto il mondo,

Il premio N.I.C.E è uno degli avvenimenti più seguiti e prestigiosi della rassegna fiorentina, la premiazione segna la conclusione della tappa americana e russa, “Il festival appena concluso è un nuovo motivo di soddisfazione, soprattutto se si considera il momento di crisi che il mondo intero, e non solo l'Italia, sta vivendo. Il pubblico americano che ormai ci segue da anni ha riempito le sale con affetto, calore ed entusiasmo rinnovato. E' questo, insieme alle gratificazioni dei registi italiani che portiamo nei festival, a dare un senso al lavoro che con sempre più difficoltà mandiamo avanti da oltre vent'anni” ha dichiarato Grazia Santini, altra organizzatrice del festival, di ritorno da San Francisco.

Tra il comitato di selezione di Nice, spiccano grandi nomi, come Deborah Young (critico cinematografico di “The Hollywood Reporter” e direttore del Taormina Film Fest), Rod Armstrong e Rachel Rosen (responsabili della programmazione della San Francisco Film Society), Barbara Corsi (giornalista di “Il Giornale dello Spettacolo”), Stefano Albertini (direttore della Casa Italiana Zerilli-Marimò - New York University), Naum Kleiman (direttore del Museo del Cinema di Mosca) e Lella Scalia (responsabile della sezione spettacoli di “Vogue Italia”); i giurati in questione hanno il compito di selezionare sette/otto opere prime o seconde fra i circa ottanta film prodotti in Italia durante l’anno in corso.

Già nel 2010 N.I.C.E. portò il film di esordio di Edoardo Leo, “Diciotto anni dopo” (2010), negli Stati Uniti e in Russia e anche quella volta vinse il premio del pubblico in 4 festival del circuito (Seattle e San Francisco 2010, Mosca e San Pietroburgo 2011). La storia di due fratelli (Edoardo Leo e l'amico attore Marco Bonini) dalle vite distanti che si rincontrano in occasione della morte del padre per un viaggio che sarà di conoscenza e scoperta, ha ottenuto numerosi premi del pubblico nazionali e internazionali, aggiudicandosi nel 2011 una candidatura come miglior regista esordiente ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento mettendo d'accordo pubblico e critica.

Leo questa volta però cambia registro e usa un tocco più leggero, comico e un po' romantico; la storia narra la vita di un uomo in carriera dal grande fascino e sicuro di sé che vive come un ventenne (Andrea, interpretato da un perfetto Raoul Bova) che all'improvviso si scopre padre di un'adolescente di quindici anni (Layla, Rosabell Laurenti Sellers) portandosi dietro un nonno rocchettaro (Enzo, uno strepitoso Marco Giallini). La convivenza forzata tra questi personaggi così diversi, li costringerà, nel bene o nel male, a rispecchiarsi l'uno nell'altro, ma soprattutto a maturare e a crescere.

Amo le storie di famiglie un po’ strambe e che raccontano di un passato che ritorna. Niente di autobiografico. Questa volta avevo voglia di raccontare la mancanza di responsabilità di una generazione intera, dove i valori positivi sono rappresentati dai personaggi femminili, donne solide e con i piedi ben a terra”, dichiara Edoardo Leo alla conferenza stampa.

Attratto dalle storie di famiglie un po’ strambe e che raccontano di un passato che ritorna, Leo si innamora a prima vista della sceneggiatura di Massimiliano Bruno che rimaneggia a suo gusto “È stato un bellissimo anno di lavoro e il fatto di aver scelto presto gli attori mi ha permesso di mettere ancora più cura nella scrittura dei ruoli”.

In Buongiorno papà Edoardo Leo si diverte a raccontare la mancanza di responsabilità che caratterizza una generazione intera di uomini e che rispecchia il problema dell'Italia in generale, dove ai giovani non è rimasta alcun esempio da seguire. “Ci sono uomini che cercano di prolungare la giovinezza in maniera sconsiderata quasi fino a 50 anni, con sopracciglia disegnate a V da tronisti, lampade, capelli tinti, che vanno in discoteca e rimorchiano le ventenni” e aggiunge: “i personaggi positivi, invece, ci tenevo che fossero donne. La figura della donna negli ultimi anni è stata abbastanza massacrata da un modello culturale dominante che secondo me non è tanto realistico e che rappresenta una percentuale di donne molto bassa. I personaggi di Nicole (Grimaudo) e Rosabell sono donne piantate con i piedi per terra, sane, che portano una ventata di realismo, di giustezza nel film.

Grazie al premio N.I.C.E la pellicola ha fatto il giro del mondo, dove ha potuto essere visto ed apprezzato, infatti Nice organizza festival negli Stati Uniti (New York, San Francisco, e prossimamente anche a Portland e Charleston), in Russia (Mosca, San Pietroburgo e, in collaborazione con la Fondazione per le Iniziative Sociali e Culturali, in una serie di città satelliti quali Kursk, Tambov, Vologda, Lipstek, Serghiev Posad, Kazan, Vladivostok, Novosibirsk, Krasnoyarks, Soči, Novi Urengoy, Kaliningrad, Perm, Salehkard, Samara, Togliatti), in Inghilterra (Durham) e anche in Cina (Pechino).

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