T Trailer

R Recensione

8/10

L'Ultima Ruota del Carro regia di Giovanni Veronesi

Commedia
recensione di Andrea Cominetti

Ernesto (Elio Germano) è un uomo semplice che tenta di seguire le proprie ambizioni senza però mai perdere di vista i valori veri della vita. Insieme a lui, alla moglie Angela (Alessandra Mastronardi) e all'amico Giacinto (Ricky Memphis) riviviamo le fasi cruciali della storia del nostro paese dagli anni '70 ad oggi.

L’ultima ruota del carro ha i colori tenui di un quadro d’acquerelli e la stessa sottostante malinconia. È un tuffo carpiato nel passato da un trampolino non troppo alto, è come guardarsi un attimo indietro e poi sorridere, una perfetta fotografia che il tempo non è riuscito a sbiadire. Perché il film, raccontando la storia di un uomo come tanti, racconta anche però un po’ la nostra storia, la storia dell’Italia intera, dagli anni settanta a oggi, che o abbiamo vissuto in prima persona o ci siamo fatti raccontare da qualcuno che non smetteva di ripetere “io c’ero”. Si parte da Ernesto e si arriva ad Aldo Moro, Bettino Craxi, Silvio Berlusconi. Al centro però sta sempre lui, l’uomo comune, che prova a dare corpo alle proprie ambizioni, senza perdere mai di vista quelli che sono i valori fondamentali della vita. Innanzitutto l’amore, che ha gli occhi cerbiatto di un’Alessandra Mastronardi mai così intensa. È per lei, per la sua Angela, che Ernesto cerca di sbarcare il lunario, inventandosi di volta in volta una professione diversa.

È partito dalla verità, Giovanni Veronesi, dalla vita di Ernesto Fioretti, autista di produzione romano, che il regista ha cercato di trasporre sul grande schermo il più fedelmente possibile. “Tutto quello che si vede nel film è vero al 90%” ha dichiarato Veronesi, che (insieme a Ugo Chiti, Filippo Bologna e lo stesso Ernesto Fioretti) per la sceneggiatura non ha fatto altro che assemblare e riassestare cronologicamente i vari aneddoti di vita reale.

Scelto per aprire il Festival Internazionale del Film di Roma, il film vanta un cast di tutto rispetto (da Ricky Memphis a Sergio Rubini, dalla già citata Mastronardi allo straordinario Alessandro Haber, nel ruolo di un pittore sui generis) su cui svetta la magistrale interpretazione di Elio Germano (già miglior interprete maschile a Cannes 2010, per La nostra vita di Daniele Luchetti) a cui basta solo uno sguardo per farci immergere nel mondo dolceamaro del protagonista.

Fanno da sfondo le canzoni di Elisa, autrice della colonna sonora del film, che contribuiscono ad alimentare il senso di un qualcosa di perduto, soprattutto nella scena finale del film. L’accasciarsi su un cumulo di rifiuti del protagonista sembra indicarci la sua inevitabile resa di fronte a una vita che non cambierà, ma al contempo anche la sua accettazione. Perché in fondo si può essere felici anche così, soprattutto così, da ultime ruote del carro.

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 1 voto.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1

C Commenti

Non c'è ancora nessun commento. Scrivi tu il primo!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.