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7/10

Bellas Mariposas regia di Salvatore Mereu

Drammatico
recensione di Alice Coiro

Cate ha undici anni, tanti fratelli e un padre pezzemmerda. Vive alla periferia di Cagliari, ma vorrebbe fuggire: sogna di fare la cantante, non vuole finire come sua sorella Mandarina, rimasta incinta a tredici anni, o come Samantha, la ragazza oggetto del quartiere. Solo Gigi, un vicino di casa, merita il suo amore. Ma oggi, 3 agosto, la vita di Gigi è in pericolo: Tonio, uno dei fratelli di Cate, vuole ucciderlo. Intanto Cate trascorre con Luna, la sua migliore amica, il giorno più lungo della loro vita, tra il quartiere, il mare e le strade del centro. Quando scende la sera, tutto sembra perduto, ma dal nulla compare una bellissima donna: la coga Aleni, una strega che può leggere il futuro delle persone...

A metà tra il documentario e l'iper-realismo, Salvatore Mereu, affida il suo lungometraggio a un narratore onnisciente di eccezione, Cate, una ragazzina semplice e spigliata. Con i suoi occhi, brillanti e pieni di speranza, Cate ci mostra il suo microcosmo, composto da un brulicare di personaggi, folli ed eccezionali, seppur disperatamente plausibili. Per esempio c'è la sua famiglia, una sorta di calamita di casi umani; il padre un fannullone pervertito "che non ha mai lavorato una giornata intera"; la sorella che fa la prostituta; il fratello maggiore, bulletto del quartiere che si veste da garibaldino e s'improfuma come una "bagasia". Poi c'è la vicina di casa che ama svegliarsi alle tre del mattino e cantare; il marito di questa, un dj in pensione costretto a portare alla sua signora il vaso da notte e Gigi l'amico nerd e antipatico che Cate sogna di sposare e al quale tenta ingenuamente di salvare la vita. A Cate non sfugge niente, infatti come se fossero i pesci di un acquario, li osserva e ce li mostra con un attenzione disarmante. Conosciamo così i buoni e i cattivi, chi entra e chi esce dalla Palma, le abitudini più personali, le ossessioni, ma soprattutto la noia. Interessante è la perfezione con cui si sviluppa il racconto, grazie all'unità di tempo, luogo e azione, degna dei migliori romanzi narrativi, la pellicola risulta pulita e composta. Infatti a sbrogliare tutti i nodi della vicenda, sarà un deus ex machina di eccezione, una bellissima maga, interpretata da Michaela Ramazzotti, che tra incantesimi e premunizioni regala a Cate il suo meritato happy ending. E' così che grazie alla soggettiva di Cate il film si colora di magia e sentimenti autentici, dove alle belle farfalle è ancora permesso di sognare.

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