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R Recensione

6/10

Una Famiglia Perfetta regia di Paolo Genovese

Commedia
recensione di Alice Coiro

 

Leone,personaggio dai toni burberi e misteriosi, ingaggia per il giorno di Natale, una troupe di attori squattrinata e sgangherata per interpretare quella che dovrebbe essere la sua “famiglia perfetta”.    

Grinch di tutto il mondo non vi allarmate, questa non è una recensione che sostiene lo spirito natalizio, ne tantomeno film sul Natale. Anzi solitamente mi guardo bene dall’andare al cinema in questo periodo, per non imbattermi disgraziatamente in qualche cinepanettone o cinediabete, ma questa volta vale la pena fare un eccezione. Commedia brillante quella del regista romano Genovese, che, pur perdendosi nel finale, con un marcatissimo happy-ending,non manca di originalità sebbene il soggetto sia volutamente ispirato a una fortunata pellicola spagnola: “Familia” di Fernardo Leon de Aranoa del 1996.   Scene corali ben ritmate  ed efficaci sketch comici  ci fanno immergere in un’atmosfera tipica della migliore commedia all’italiana, con continui cambiamenti di ruolo tra mogli, amanti e mariti. Interessanti  le numerose citazioni all’interno della pellicola. Leone, protagonista burbero e solitario, rappresenta appieno l’arido Ebenezer Scrooge e il soggetto una reinterpretazione dello spirito dei natali passati, presenti e futuri del dickensiano racconto. Ma soprattutto, questo, è un film che ci svela la sottile linea che separa realtà e finzione, “così è se vi pare”(esprimendoci in termini pirandelliani). Una  grande dichiarazione d’amore nei confronti degli attori e della recitazione.  C’è  la giovane attrice che alla domanda “che cos’è il teatro?” risponde :“è la vita”; e quella più anziana della compagnia che svela i segreti del mestiere :“Una brava attrice deve saper fare bene due cose piangere e morire”. Sotto le loro maschere comiche, questi straordinari personaggi, ci danno una grande lezione di vita:  il teatro non si nutre di finzione ma di emozioni vere e, senza di queste, l’attore non esisterebbe. La  più grande finzione dell’uomo  non è interpretare quei centomila diversi da lui ma un essere unico e irripetibile, se stesso.     “oh, il teatro drammatico! Io lo conquisterò. Io non posso penetrarvi senza provare una sensazione strana, un eccitamento del sangue per tutte le vene. Quell’aria pesante che vi si respira, m’ubriaca; e sempre a metà della rappresentazione io mi sento preso dalla febbre e brucio. È la vecchia passione chi mi vi trascina, e non vi entro mai solo, ma sempre accompagnato dai fantasmi della mia mente, uomini e donne da dramma e da commedia, viventi nel mio cervello, e che vorrebbero d’un subito saltare sul palcoscenico. Spesso mi accade di non vedere e di non ascoltare quello che veramente si rappresenta, ma di vedere e di ascoltare le scene che sono nella mia mente : è una strana sensazione che svanisce ad ogni scoppio di applausi…”   Luigi Pirandello, lettera ai famigliari 1887   Buon Natale a tutti voi, Alice Coiro

V Voti

Voto degli utenti: 6/10 in media su 3 voti.
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alexmn 7/10

C Commenti

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tramblogy alle 13:07 del 12 gennaio 2013 ha scritto:

Che ridere...l'ho visto ieri. Bella recensione.