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8/10

Maldamore regia di Angelo Longoni

Commedia
recensione di A. Graziosi

Maldamore” è una storia di amori incrociati, una storia di tradimenti e riconciliazioni nel tipico filone della commedia all’italiana. Traditori e i traditi, però, più che cinici e votati all’infedeltà si rivelano fragili, inadeguati ad affrontare e risolvere i problemi che la vita di coppia inevitabilmente pone. La relazione extraconiugale diventa lo specchio di questa fragilità analizzata nelle vicende di due coppie tra i trentacinque e quarant’anni: Marco e Veronica, Paolo e Sandra. La loro vita, solo in apparenza serena, verrà sconvolta in seguito a un banale incidente...

Due coppie un po' stanche e “scoppiate” si rivelano un ottimo spunto comico per riflettere e divertirsi su una tematica che ossessiona gli italiani a tal punto da esser entrata a far parte - in modo sembrerebbe perenne - della nostra cultura e modo di vivere: quella dell'infedeltà di coppia, o tradimenti, o volgarmente apostrofata come “corna”.

Il primo pregio evidente di Maldamore è di riuscire a mantenere un punto di vista molto diverso dal quello solito, che aleggia da tempo in questo tipo di commedia, e di riuscire allo stesso tempo a intrattenere e senza banalità: ci si distacca nettamente dallo sguardo ipocrita ancora molto diffuso in proposito e nemmeno si adotta un facile sguardo sadico nei confronti dei poveri “cornuti”, né si incoraggia al tradimento, strizzando l'occhio ai fedifraghi.

La lezione è quella di far tesoro del fatto che i sentimenti totalizzanti non portano da nessuna parte e che solo la comprensione può portare una coppia a maturare e ad acquisire consapevolezza di una fragilità amorosa che non è necessariamente un dramma, ma al contrario può essere una tragicommedia o una commedia, se la si guarda con una buona dose di ironia. Del resto chi soffre pene d'amore, visto da fuori, è da sempre esagerato, ridicolo e smisurato dinnanzi agli altri.

Maldamore si sofferma comicamente su un fenomeno diffusissimo in amore: quello del doppiopesismo, per il quale le proprie scappatelle sono sciocchezze mentre l'esser traditi rappresenta un'offesa quasi insuperabile. Queste e tante altre piccole contraddizioni sono il tessuto di questo film corale, la cui forza sono in particolar modo i dialoghi in grado di mettere alla berlina quelle debolezze umane causate dall'eterno dissidio tra le forze della natura che ci tirano da una parte e quelle della cultura che invece tendono a farci proseguire per la strada perbene o almeno perbenista.

Da notare il cast rinomatissimo che ci permette di vedere in ruoli insolitamente comici attori come Alessio Boni, Luisa Ranieri, Luca Zingaretti. Spassosi anche i camei di Claudia Gerini e Maria Grazia Cucinotta.

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