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6/10

Attacco Al Potere - Olympus Has Fallen regia di Antoine Fuqua

Azione
recensione di A. Graziosi

Un gruppo di estremisti nord coreani dà il via ad un audace agguato in pieno giorno alla Casa Bianca, oltrepassando l’edificio e prendendo in ostaggio il Presidente Benjamin Asher e il suo staff all’interno dell’impenetrabile bunker presidenziale sotterraneo. Il loro obiettivo è quello di mettere sotto scacco l’intera nazione degli Stati Uniti. L’unica speranza per evitare la catastrofe è Mike Banning, l’ex responsabile della sicurezza il quale, rimasto l’unico membro dei Servizi Segreti ancora vivo nell’edificio assediato, diventerà gli occhi e le orecchie del Portavoce della Casa Bianca Allan Trumbull e dei suoi consiglieri.

Attacco al potere sembra, di primo acchitto, appena uscito dagli anni Ottanta, regno in cui Stallone, Schwarzenegger e Bruce Willis spadroneggiavano, praticamente incontrastati, e in cui l'Unico, l'Eroe riusciva sempre, in un paio d'ore scarse di pellicola, a risolvere in solitaria situazioni così impossibili da sfiorare (o sfondare) il ridicolo. In questo caso c'è invece Gerard Butler, nei panni dell'imperturbabile Mike Banning, a dover salvare un'America che si fa (fin troppo facilmente) invadere e che deve essere riconquistata a suon di mazzate e sangue. Una volta giunti in sala si ha quasi da subito l'impressione che più di un film di scottante attualità (a causa della presenza di terroristi nord coreani), ci si trovi in realtà di fronte alla classica pellicola, imbevuta di retorica patriottica, in cui si realizzano tutti insieme e in pochi minuti i peggiori incubi degli americani, dall'invasione della Casa Bianca al rapimento del presidente (Aaron Eckart) al foramento della più che simbolica bandiera a stelle e strisce. Che l'invasione sia ad opera di nord coreani, islamici, alieni o mostri a otto zampe non ha molta importanza in fondo, perché tutto converge verso l'obiettivo, nemmeno troppo velato, di riaffermare con rinnovata forza gli ideali stile God bless America e così attrarre facilmente, e con poca fatica e novità a livello di contenuti, un pubblico più vasto possibile. Tutto questo ha (fortunatamente per gli incassi) sortito una certa ed importante eco in patria, ma lo stesso non si può dire da noi in Italia (dove ad attrarre sono probabilmente stati semplicemente i divi): una retorica di per sé non molto esportabile e un forse anche un po' indigesta per i non americani. In generale, Attacco al potere è un film non rischia e non si sbilancia, mantenendo fin dal principio, uno stampo nettamente classico a livello tecnico, sia a livello di fotografia che di montaggio. C'è da dire però che gli effetti speciali purtroppo non sono il massimo della verosimiglianza e dell'avanguardia. Bisogna anche sottolineare però che Attacco al Potere è costato "solamente" settanta milioni di dollori, un budget non molto alto (nonostante la presenza di star del calibro di Morgan Freeman) se lo si confronta con la media dei grandi film d'azione made in Usa. Ci si potrebbe dunque aspettare lo stesso, nonostante i difetti, di trovarsi di fronte a un film d'intrattenimento abbastanza completo, da gustarsi con leggerezza e con un cestino pieno di pop corn e annessa bibita da mezzo litro. In realtà il meccanismo dell'intrattenimento di Attacco al potere si inceppa facilmente e per un motivo fondamentale: l'attore protagonista Gerard Butler, nonostante l'impegno, non sembra possedere molto dello charme e della simpatia dei suoi "predecessori", i quali grazie a queste due qualità, imprescindibili per il tipo di ruolo, riuscivano quasi sempre a smorzare e a ironizzare storie inverosimili e un po' ripetitive, ma tutto sommato di grande intrattenimento. Lo stesso purtroppo non si può dire per Attacco al potere...

V Voti

Voto degli utenti: 5/10 in media su 2 voti.
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alexmn 3/10

C Commenti

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alexmn (ha votato 3 questo film) alle 11:40 del 7 maggio 2013 ha scritto:

film inguardabile, pieno di inutili clichè mal sceneggiati, di idee copiate da tutto un certo cinema action, ma senza l'ironia e quel prendersi non sempre sul serio di uno stallone o soprattutto di un bruce willis in versione john mcclane. eppoi il solito patriottismo Usa che stavolta prende di mira la corea del nord...insomma..buono solo per il mercato americano..

sono andato a vederlo attratto dal nome di fuqua, ma è stato tempo veramente buttato per un film che in fin dei conti è peggio di un film di steven seagal e non ha alcun slancio di qualità come nel miglior emmerich. gli effetti visivi nella sequenza dell'attacco aereo che paiono realizzati con after effects..

salvo soltanto la fotografia, perchè conrad w. hall è uno che sa fare bene il suo mestiere.

è vero che 70 milioni non sono un budget top, però non può essere l'alibi per coprire mancanze ben più gravi a livello di scrittura, regia e anche recitazione.