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4/10

Attacco al potere 2 regia di Babak Najafi

Azione
recensione di Ivana Mette

 

All’alba dei funerali di stato che riuniscono tutti i grandi potenti della terra, un attacco terroristico minaccia le sorti di tutti i leader mondiali. L’unico a salvarsi è il presidente americano Benjamin Asher. Ma la sua sorte è ancora appena ad un filo e sarà solo Mike Banning, agente dei servizi segreti, a assicurare la sua incolumità.

 

Seguito del campione di incassi Olympus Has Fallen, Attacco al Potere 2 vede il ritorno di un eccessivamente dirompente Gerard Butler all’azione, in un nuovo tentativo di imprimere nella storia qualche frase ad effetto e certo pochi colpi di scena. Ad aiutarlo nel compito di mostrarci un’ opera quanto mai sotto le righe, è senz’altro la quasi inutile presenza di un perennemente accigliato Aaron Eckhart.

Simbolo del patriottismo americano, è l’emblema del patriottismo stesso che Banning vuole proteggere, prima ancora dell’uomo. Salvare lui è salvare l’America. Molto nobile, quanto poco ben valorizzato se non grottesco. Quanto meno la presenza di un mai deludente Morgan Freeman cerca di dare un tono di serietà in più.

Tutta l’operazione di salvataggio e protezione viene caricaturata dai continui spari ed esplosioni che dominano incontrollati durante tutto l’arco del film. Ad essi si sposa il desiderio di vendetta: <<Make those fuckers pay>> dice Lynne Jacobs aka Angela Bassett, capo dei servizi segreti. Sentimento che va in parallelo con quello del trafficante d’armi Aamir Barkawi, e innesco stesso della vicenda.

 Il paradossale attacco a Londra, sul quale nasce spontaneo chiedersi il come, fa esclamare disappunto e poco realismo. Il tentativo di affrontare un tema contemporaneo come il terrorismo e le sue armi, finisce nel baratro di un calderone confusionario e al limite dell’apocalittico, finendo per essere portato a livelli eccessivi.

Tutto viene oscurato dal suono fastidioso dei sopra citati spari, nell’esaltazione del super uomo Banning che, oltre ogni umana forza, riesce impervio ad avere la meglio su un’ orda di uomini armati fino ai denti. Al contempo si ricerca quel sarcasmo ed ironia che in altri film come Terminator suscitavamo un sorriso di compiacimento. Al contrario qui scadono nel patetico.

Forse l’"Attacco al Potere" decantato nel titolo è più un attacco a tutto ciò che può esserci di buono negli action movie contemporanei. Forse definirla offesa è quasi un complimento.

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