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4/10

Al posto tuo regia di Max Croci

Commedia
recensione di Claudia Mastro

A due creativi, Rocco e Luca (Stefano Fresi e Luca Argentero), viene chiesto dalla società presso cui lavorano di “scambiarsi” di ruolo, ovvero andare uno a vivere dall'altro per un breve periodo. Per Luca sarà l'occasione di confrontarsi con una vera famiglia con moglie e bambini, mentre per Rocco quella di vivere da scapolone, come non gli capitava da tantissimo. Entrambi impareranno qualcosa su loro stessi, chi gli è attorno e soprattutto su com'è davvero la loro vita, vita che consideravano, forse erroneamente, più che soddisfacente.

Se il tema di ogni film può-e dovrebbe- essere riassunto in una parola, quella di al posto tuo non sarebbe, come vorrebbero disperatamente gli autori, “cambiamento”, ma bensi “Perchè”.

Perchè mai un azienda di sanitari in via di fusione con altra multinazionale dovrebbe, per capire chi dei due creativi pubblicitari tenere non avendo più bisogno di averne ben due, chiedergli di scambiarsi le vite per decidere chi tenere e chi mandare in altra, si immagina, egualmente sit-comesca (capi tedeschi che giocano a videogiochi a tematica nazista! E che girano in frustino!) azienda?

E perchè dovrebbe poi descrivere tale metodo ai nuovi soci cinesi, con toni tra l'entusiasta e il fuori di testa?

In ogni caso, anche entrando nel mood del film (che a dire del regista, Max Croci, è un “buddy film” all'americana, ma che sembra invece più un “simil Alvaro Vitali” con tanto di setting che Mariano Laurenti avrebbe adorato con i due che lavorano in una fabbrica “de cessi”) senza porsi troppe sottigliezze, semplicemente le situazioni comiche non quagliano, troppo imbevute come sono di riverberi statunitensi (la bambina che parla con un tono flautesco e dice cose come “sei un uomo morto!”,la continua presenza di personaggi inaffrontabilmente sopra le righe, quasi sempre donne) uniti a dubbie battutacce di chiara estrazione nostrana.

Fastidiose anche le canzoni arcinote - Otis Redding, Lynyrd Skynyrd - messe là probabilmente per far dimenticare le marchettate continue alla dieta tisanoreica (miti 2010) che frastagliano le scene ed addirittura la trama.

Stefano Fresi completamente sprecato - ed unico a recitare, ma ha anche le scene migliori - Luca Argentero impermeabile alla parola realismo e Ambra Angiolini la cui mancanza di personalità (lei è solo la Mogliettina Rompiscatole) fa quasi apparire profonda la caratterizzazione di Argentero (Il Casanova Che Non Vuole Impegni), compongono il triangolo centrale. Serena Rossi e le sue frasi sibilline (tutte farcite dalla parola cambiare! Perchè deve far capire a Argentero che se la vuole deve...cambiare! ) danno una mano come possono.

 

PUNTI FOCALI

Secondo il regista, la Roma proposta da questo film , non è quella “patinata” che si vedeva in Poli Opposti, che non è un film di un suo concorrente o che non gli è particolarmente piaciuto, ma un altro suo film.

Battute: “signora, qua il limite è 70” “Non si preoccupi, ancora non lo ho fatti”

(Rocco si fa male ad un occhio, al chè la vicina vegana risponde)

“vieni di là, ti metto la patata sull'occhio”

“stiamo per conquistare la cina!”

“ma sempre coi cessi, intende?”

“sei disponibile per la befana?”

“beh, veramente...”

“intendevo il sei gennaio!”

 

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