Una Spia e Mezzo regia di Rawson Marshall Thurber

il solito problema delle commedie americane dei primi anni 10 dei duemila torna -e quando mai era sparito?- : monologhi pseudocomici infarciti di riferimenti (twitter, hashtag, addirittura una pubblicità della birra di qualche anno fa nota solo agli americani)che si datano nel tempo di un semestre e gag a malapena divertenti (come quella iniziale, tremenda) costruite con una base lunghissima che non giustificherebbe neanche la più stupenda delle scene di lubitsch, figuriamoci una battuta semidecent e-e kevin hart non è certo comico esportabile, fermo restando che probabilmente non lo è neanche in lingua originale. la "central intelligence"(titolo originale) sarebbe quella della cia, ma anche quella dei due, che in effetti sembrano funzionare meglio come coppia quando si tratta di usare l'intelletto che non da singoli, stesso dicasi dello charme per creare lo chamre necessario per stare sul video per tutti e 107 minuti (anche se the rock,perennemente illuminato o al buio, non è malaccio) ps:non ci risulta fare il commercialista sia il nulla lavorativo, come descritto ampiamente in questo film e Kevin Hart non è certo Jack Lemmon in L'appartamento, ma anche questo è il potere dei film , americani e non: convincerci di qualcosa a prescindere della loro veridicità, come che Una spia e mezzo sia un film godibile e divertente. Meglio concentrarsi sulle scene action e lo sfoggio di muscolatura di The Rock,dato che la grande sottotrama "Bob è ora al soldo del controspionaggio, come dice la cia, o come dice lui non lo è? fa bene Calvin ad aiutarlo nella sua missione?" non giustifica interessa essendo i due protagonisti assoluti totalmente incapaci a crearsi come personaggi a tutto tondo e rendendoci impossibile l'affezione per il loro qualsivoglia futuro, tant'è che i ruoli potrebbero benissimo scambiarsi ad ogni momento -ma qua è tutta colpa della sceneggiatura- Inspiegabilmente senza musiche extradiegetiche.