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7/10

Proprio lui? regia di John Hamburg

Commedia
recensione di Claudia

La giovane Stephanie decide di invitare la sua famiglia (madre, padre, fratellino) in vacanza natalizia in California per presentargli il fidanzato: quello che non sanno è che il giovane, oltre che milionario, bello e innamoratissimo, é anche un completo svitato dalla parolaccia facile e forse qualche pecca economica da nascondere.

Ma il capo famiglia non ha solo questo di problema da risolvere: a casa, nel michighan, più di un'azienda ha abbandonato la sua industria di stampaggio, portandolo ad un passo dalla bancarotta...

 

Divertente commedia "natalizia" (in realtà l'ambientazione festiva è impalpabile e facilmente cancellabile) con un grande enorme neo: un finale che prende tutto il terzo atto -veramente, tutto- e una durata infinita. Il motivo di entrambi i difetti dipende dalla stessa causa, pergiunta: un cast eccessivamente buono, che va da rinomati attori di cinema (Franco, Cranston)  a note starlette in ascesa (Zoey Deutch, già vista quest'anno nell'egregio Tutti vogliono qualcosa e l'anno scorso nel fantasmagoricamente brutto Nonno Bastardo), miti tv (Megan Mullally, la Karen di Will e Grace) o star  in ascesa (Andrew Rannells e Casey Wilson, rispettivamente dagli acclamatissimi Girls e One Mississipi), pee non parlare dei "Kiss" ,ormai completamente a loro agio come baracconi: un gruppo quantomeno "esagerato" e che va quindi usato fino allo spasmo, anche se per un film che non è altro che la classica riedizione dell'intramontabile sketch per cui papà non va d'accordo con il cognato, e nasce quindi una guerra, prima di arrivare al lieto fine, in questo caso neanche troppo lieto (ma giusto per non essere tacciati di plagio con Il padre della sposa).

Il contrasto Franco-Cranston non ha in realtà motivo d'essere: se nel classico di Minnelli (il padre della sposa, appunto) il suocero contesta al cognato una certa differenza di stile (uno serio lavoratore burbero, l'altro semi-nullafacente col sorriso imperituro stampato in faccia ) le differenze tra Cranston-Ned e Franco-Laird sono minime quando non malposte: Cranston vede la colpa della  chiusura della sua azienda di stampa nella pubblicità via Internet, ma Laird ha solo creato un videogioco, non è proprio l'inventore del web. Sarebbe stato più sensata una contrapposizione parallela.

Certo a quel punto il plagio sarebbe venuto da C'è posta per te (a sua volta remake di Scrivimi fermo posta) ma copiatura per copiatura...

E comunque, In generale, anche trovando un binario parallello di scontro, non ci si spiega neanche bene quale padre al mondo non vorrebbe per sua figlia un uomo ricchissimo, innamorato fino alla pazzia, giovane e bello.

Nei titoli di coda alla lettura dei produttori vengono fuori tutte le motivazioni pseudo-farsesche: Jonah Hill (proveniente dal grupo di Judd Apatow) ha portato tutta la parte scatologica -ricordiamo particolarmente:l'alce incastrata nella sua stessa pipì, il water automatico, il peto di Bryan Cranston, veramente immemore delle sue ultime prestazioni- mentre Ben Stiller quella zuccherosa, come le scene di Yoga all'alba contornate di baci o la perfezione del rapporto Stephanie-Laird  -che a volte in realtà sembra un pò insegnante di sostegno-bambino sciocchino. Due mondi praticamente in contrapposizione (e mi immagino le lotte di redattura per evitare che il  melassoso amore di Stephanie e Laird venisse toccato da qualche men che meno perfetta amante-donna del passato, che infatti non spunta mai) ma che funzionano, per molto tempo almeno. Certo non c'era bisogno di avere *tutto* quel tempo, ma poteva andare peggio

Megan Mullally penosamente inutilizzata. Comparse notissime -Steve Aoki!- come se piovesse. Inizio divertentissimo (Così come la scena dell'hackeraggio).

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