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5/10

Commediasexi regia di Alessandro D'Alatri

Commedia
recensione di Francesco Carabelli

L'On. Bonfili ama al di fuori del matrimonio la soubrette Martina Brandi. Una passione travolgente che potrebbe travolgere anche la sua immagine pubblica. Seppur a malincuore decide di costruire una falsa storia tra il suo autista e Martina, al fine di risolvere il suo problema, ma pur salvando la faccia, non salverà il proprio matrimonio...

 

Certo da un regista affermato come D’Alatri ci saremmo aspettati di più. Chissà perché tutte le commedie italiane finiscono per  parlare sempre di tv, politica e dei legami che si vengono a costituire tra questi due mondi. Sembra che a Cinecittà, a Roma non sappiano trovare argomenti più interessanti. È sempre la stessa Italietta da avanspettacolo che ci viene proposta in mille tonalità, ma il succo è sempre quello. Il politico di turno (Paolo Bonolis) ha una liason con una soubrette e non vuole essere scoperto dalla moglie, per questo motivo , come ha già fatto in altri frangenti, usa gente di sua fiducia per risolvere il problema, in questo caso il proprio autista, che deve compromettersi per lui .

Felicemente sposato e con figli, l’autista (Sergio Rubini) diventerà per tutti un fedifrago che lascia la moglie e i problemi familiari per finire tra le braccia della biondona di turno (Elena Santarelli). I mass media ne faranno un’ icona della nuova famiglia allargata e sarà ospitato pure a Porta a porta. Certo il ritratto che ne esce della società italiana è quanto meno inquietante e semplificante. Grande fratello docet! Il politico però pur risolvendo temporaneamente i propri problemi e salvando la propria dignità politica e morale dovrà fare i conti con la moglie che si innamora di un cuoco suo docente (Michele Placido) e pianta in asso il marito, il quale decide di ritirarsi in convento per espiare i propri peccati e ritrovare la serenità interiore.

Un plot trito e ritrito che non poteva non essere degno che di una commedia natalizia. Pur colpendoci alcune figure rappresentate, per esempio il sempliciotto autista , reso alla perfezione da Sergio Rubini, manca quel qualcosa in più che renda la commedia originale. Margherita Buy che interpreta la moglie di Rubini (che novità!), ripropone il suo personaggio di donna con mille problemi psicologici che fa ricadere sul marito, quindi niente di nuovo! Per il resto i personaggi sono stereotipati, senza spessore.

Anche Bonolis alla prima interpretazione sul grande schermo, non ci regala una prestazione eccelsa, riproponendo la propria macchietta, che ci fa rimpiangere Alberto Sordi. Se questo è tutto quanto il cinema italiano del nuovo millennio può proporci siamo messi proprio bene! A parte il divertimento superficiale che ci regala la commedia non gode di buona salute, speriamo in un rinsavimento generale!    

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Voto degli utenti: 3/10 in media su 2 voti.

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Marco_Biasio (ha votato 3 questo film) alle 14:34 del 27 novembre 2010 ha scritto:

Paolo Bonolis che cerca per un'ora e mezza di imitare Alberto Sordi è uno degli aborti più dolorosi che si possano creare sullo schermo cinematografico.

dalvans (ha votato 1 questo film) alle 14:47 del 21 ottobre 2011 ha scritto:

Imbarazzante

Inguardabile