Un Profilo Per Due regia di Stephane Robelin

Bella scoperta. Peccato per qualche scelta di regia molto molto "cheap" o una certa ricerca continua del colpo di scena (a che serve, ad esempio, non dire a Pierre che Alex è il nuovo fidanzato della nipote?), perchè questo film è un'ottima commedia che si comporta da commedia e che fa ridere e che con qualche limatura agli ovvi effetti televisivi poteva finire davvero in qualche cinquina importante. Purtroppo il film è anche pieno di pesanti riflessioni su morte, indigenza, solitudine, tradimenti, che rendono il tutto forse di levatura maggiore ma anche più snaturato, come se A qualcuno piace caldo  si fosse lanciato anche ad una critica sulla mafia invece che usare la sottotrama mafiosa solo per quello che è: una gag. Poco probabile, poi, che una ragazza che sembra una top model abbia così difficoltà a trovare una storia, così come che un ragazzo trovi lavoro come sceneggiatore seriale senza alcuna esperienza, o che un'uomo perennemente rinchiuso rinasca dopo due chattate e ripulisca una casa ai limiti della chiamata alla asl e nonostante l'artrosi tutto da solo e in una mezza giornata, rendendola infine degna di un'articolo su architectural digest. Ma una volta che le ingenuità si dimenticano (l'uomo ci viene presentato come quasi indigente, ma a metà film questa cosa si dimentica e addirittura si parla di "donne che puntano ai suoi soldi") o che certe visioni si abozzano il film è un campo aperto di piacere, che scorre via rapidissimo (le tediose chat neanche ci vengono mostrate, si passa direttamente all avventuroso incontro a Bruxelles).

Assolutamente insensate le recensioni che chiamano il film "un nuovo Cyrano de bergerac": Cyrano scriveva su richiesta di terzi, qua Alex non sa neanche la sua foto viene usata e non ha intenzione né interesse avendo già una donna di conoscere flora (all'inizio almeno...) ottimo Pierre Richard, per cui il film è stato proprio scritto e che aveva infatti paura un volta preso in mano il copione che potesse non piacergli (paura infondata), attore comico molto noto in patria, e anche se con poca esperienza non male anche Yaniss Lespert leggermente monoespressivo ma perfetto per la parte. per conculdere, i tre protagonisti hanno un pò' troppa storia alle spalle e anche questo lato andava levigato leggermente in modo da farci godere di più di un film che ha la sua forza nell'intreccio e si sa al cinema bisogna fare quasi sempre una scelta, se girare un canovaccio charachter-oriented o story-oriented, altrimenti l'effetto "due-film-al-prezzo-di-uno" è servito e va bene che c'è crisi, ma è un affare che quasi mai nessuno ha richiesto.