Gunny regia di Clint Eastwood
GuerraAddestramento di un gruppo di scapestrati allievi marines da parte di un navigato, anziano e disilluso veterano di nome Tom Highway, caparbio e in fondo tenero di cuore, divorziato e incapace di trattare con l'altro sesso, dalla lingua lunga e insofferente agli ordini superiori, ubriacone e cinico, patriota convinto: trasforma una manica di mammolette in un reparto di uomini duri e puri che compiono un'eroica azione di conquista durante l'attacco americano all'isola di Grenada il 25/10/83.
Profondamente nei canoni di Eastwood questo film, scritto su misura per il suo personaggio, complesso e pieno di sfaccettature ottimamente suggerite dal potente ed espressivo volto dell'attore/regista americano. Non è tra i suoi film migliori dato l'eccessivo accumulo di stereotipi narrativi che sanno parecchio di già visto, ma il film procede con brio, leggerezza (nonostante le serie tematiche), ironizzando sull'istituzione militare ed il patriottismo, pure considerati entrambi valori importanti da Eastwood. E' un cinema d'autore nel senso che è paradigmatico del pensiero del regista, un misto di odio-amore per il suo paese, che molto apprezza e molto critica in tutti i suoi film.
Non è una visione imperdibile, ma è consigliata a chi piace il lavoro dell'attore-regista, poichè vi ritroverà le solite ragioni d'apprezzamento: amarezza ed ironia mescolate e racchiuse nel suo personaggio. Il topos dell'addestramento militare comunque è un clichè ormai inflazionato, anche se forse all'epoca non era così scontato (Kubrick non aveva ancora sdoganato Full Metal Jacket)
Il comparto tecnico si mantiene nella media, senza particolari vezzi, semplice, pulito, funzionale alla narrazione.
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