A A proposito di Sully

A proposito di Sully

Chesley “Sully” Sullenberger, il 15 Gennaio del 2009, fu costretto a far atterrare il volo della US Airways 1549 sulle acque del fiume Hudson, a seguito di un bird strike che gli causò la perdita di entrambi i  motori, a soli 2800 piedi da terra. Grazie al suo gesto eroico, Sully salvò la vita a tutti i 150 passeggeri e ai 5 membri dell’equipaggio. Sully, l’eroe americano che il regista Clint Eastwood onora nella sua ultima pellicola.

Qualcuno affianco a me, durante i titoli di coda che sfilavano su fotografie originali dell’eroica impresa, arrivò a dire: “Mi sa che Clint deve essere al verde!”.

Troppo, forse così è un po’ troppo. Stiamo sempre parlando di Clint Eastwood.

Il Clint regista di Mystic River, Million Dollar Baby e Gran Torino, solo per citane tre dei suoi migliori. Forse ero abituata appunto a pellicole di questo calibro e mi sono seduta sulla poltrona del cinema un po’ troppo colma di aspettative, per poi alzarmi con un grosso punto interrogativo sopra la testa. Mi piacerebbe tanto andare da Clint e chiedergli: “Perchè?”.

Già il giorno dopo l’anteprima la mia percezione del film è cambiata e il giudizio rigido e irremovibile si e un po’ ammorbidito. Clint ha voluto probabilmente uscire dai binari della sua filmografia, e intraprendere un percorso che lo portasse a celebrare un connazionale che ha indubbiamente compiuto un’impresa eroica; ha anche sicuramente voluto sottolineare l’ingenuità di alcuni metodi di giudizio statunitensi. Inoltre, come lo stesso Clint racconta, la vicenda del Miracolo sull’Hudson ha fatto riaffiorare al regista ricordi legati alla sua esperienza di soldato, quando si ritrovò anche lui a dover nuotare nel Pacifico per salvarsi la vita, dopo che l’aereo su cui viaggiava venne abbattuto da una tempesta. Nonostante tutto non posso comunque nascondere il giudizio iniziale ed esaltare la pellicola solo perchè uscita dalla cinepresa di Clint. Inoltre i continui richiami all’11 Settembre appesantiscono un po’ la fruizione da parte dello spettatore; Sully, con le sue visioni catastrofiche di aerei che si schiantano sui grattacieli di Manhattan è come se volesse sottolineare che, fortunatamente, la tragedia delle Twin Towers non si è ripetuta.

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