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4/10

El Año Del Tigre regia di Sebastián Lelio

Drammatico
recensione di Alessandro Giovannini

Il 27 febbraio 2010 il Cile è colpito da un forte terremoto. Manuel, carcerato, fugge grazie ai danneggiamenti subiti dalla struttura detentiva. Aggirandosi per un paese ridotto ad un cumulo di macerie, cerca di ritrovare la via di casa, ignaro della sorte toccata ai famigliari.

L'aspetto di maggior interesse di questo film è il setting: ambientato nei veri luoghi colpiti dalla calamità naturale, il regista Sebastian Lelio, qui al suo terzo lungometraggio, ha l'opportunità di costruire una storia di finzione che contiene una larga parte di verità. Il protagonista si aggira per tutta la durata del film attraverso paesaggi sconfortanti fatti di detriti ed abitazioni diroccate, con il volto sconvolto, alla ricerca dei propri cari.

Vero è che se per un cileno il film potrà toccare corde profonde, per uno spettatore estraneo alla vicenda la pellicola finisce presto per risultare noiosa, anche perché, essendo un film descrittivo più che narrativo, molte lunghe sequenze dopo un po' diventano estenuanti per il loro protrarsi. A ciò aggiungiamo la povertà tecnica dell'operazione (una sola videocamera digitale, quasi sempre con operatore a mano, montaggio piatto e colonna sonora praticamente assente) ed avremo come risultato un'opera che a malincuore risulta difficilmente apprezzabile.

Il protagonista per di più è poco interessante (di lui sappiamo molto poco) e non interagendo quasi con nessuno per tutto il film si limita a vagabondare con aria assente in un paesaggio desolato: non è certo il massimo del coinvolgimento.

Ma forse non sono questi i difetti più gravi: se Lelio si fosse limitato ad un film documentario sarebbe forse stato più incisivo; raccontando una storia di finzione, invece, inserisce tutta una serie di episodi (l'incontro con la tigre, il delirante dialogo/scontro con barbone) che dovrebbero affrontare argomenti alti come il dilemma sull'esistenza di Dio, la possibilità di salvezza, il binomio giusto/sbagliato eccetera, e che si rivelano solo spunti poco approfonditi e insufficienti a ridestare l'attenzione dello spettatore. El Año Del Tigre è un esempio perfetto di come non bastino le buone intenzioni per fare un buon film.

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