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7/10

Bambole Russe regia di Cédric Klapisch

Drammatico
recensione di Francesco Carabelli

Gli amori di Xavier, già protagonista de L'appartamento spagnolo, dopo il suo ritorno in patria. Come è cambiata la sua vita? Cosa fa oggi, dopo cinque anni dall'esperienza di Erasmus a Barcellona?

Seguito del celeberrimo L’appartamento spagnolo, il film del francese Cédric Klapisch, si distingue per un certo brio e una certa leggerezza, che lo rendono gradevole allo spettatore che ami le commedie d’amore.

Una commedia romantica atipica, in quanto il protagonista Xavier, trova solo alla fine la sua anima gemella, pur conoscendola dai tempi del suo viaggio Erasmus a Barcellona.

Perno della pellicola è l’esistenza da single di Xavier, il quale si barcamena tra vari lavori di scrittura (ghost writer, sceneggiatore per la tv, romanziere) per sbarcare il lunario.

La vita e il lavoro si mescolano, in quanto la condizione di single alla perenne ricerca è una continua riflessione sull’amore e sulla vita di coppia e i suoi legami, su quanto siano flebili e precari pur nella passione amorosa. E questo naturalmente influisce sulla scrittura di Xavier.

Così come L’appartamento spagnolo era uno spaccato della vita dei giovani che vivono l’esperienza dell’Erasmus, ossia l’esperienza di studio all’estero, questo nuovo film che prende il nome dalle matrioske russe (alla fine del film ci verrà spiegato il perché) mostra l’esistenza dei trentenni appena entrati nel mondo del lavoro e alla ricerca di una realizzazione lavorativa e affettiva.

Il tono leggero da commedia non inficia comunque il significato della storia narrata, che si concede momenti di ilarità, ma non si esime dal mettere in luce i problemi della relazione di coppia, con i suoi alti e bassi (ad esempio i litigi tra Wendy ed Edward o quelli tra Xavier e Neus).

Ma traspare comunque una fiducia nella vita e nel futuro, che permette alla fine ai protagonisti di prendere delle decisioni che sfidano la precarietà delle relazioni (il riavvicinamento tra Wendy e Xavier, il matrimonio tra William e Natasha)

Nell’intenzione del regista e di Romain Duris, che interpreta Xavier, vi è la volontà di costruire una saga che in qualche modo ricalchi le vicende del Doinel di Truffaut e, in particolare, Bambole Russe può essere assimilato a Baci Rubati di Truffaut, per la ricerca costante dei protagonisti dei due film di una realizzazione lavorativa e affettiva.

Certo Klapisch non è Truffaut, ma sa costruire una storia pluriforme, ambientata in tre luoghi diversi (Parigi, Londra e San Pietroburgo), soddisfando anche il desiderio di viaggio e di scambio culturale dello spettatore contemporaneo.

Un film leggero, ma mai banale che lascia spazio anche ad intermezzi di metafilmici (film nel film) veramente spassosi nel loro prendere in giro certi serial tv e soap- opera.

Interessante anche la messa in immagini delle soluzioni alternative pensate dal protagonista alle difficoltà che deve affrontare nella vita o nel lavoro al quale si sta dedicando.

L’elaborazione digitale delle immagini in alcuni momenti della pellicola dà quel tocco di modernità ed eccentricità al film che lo rende appetibile alla curiosità e alla voglia di innovazione del pubblico contemporaneo.

Cast di attori brillante sui quali svetta Romain Duris, attore feticcio di Klapisch, che sa gigioneggiare e adattarsi alla parte in maniera quasi sempre convincente.

 

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