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R Recensione

7/10

Qualcosa di Troppo regia di Audrey Dana

Commedia
recensione di Claudia

La mamma divorziata Jeanne si sveglia all'improvviso con un attributo in più. Poco male (aveva comunque deciso di dire "addio agli uomini"), ma i disguidi in termini giornalieri non sono pochi.

Film divertente, attuale (quasi un filino arretrato,anzi) e non ipocrita: ricorda alcune delle bellissime commedie di Blake Edwards ed usa un classico stilema appunto, anni '80 (il ritrovarsi in un corpo non proprio) per sviluppare un qualcosa di più moderno, fortunatamente. Jeanne infatti del suo nuovo non-voluto attributo ama soprattutto il fatto che le dia potere: è ingombrante, narciso (lei arriverà a dargli un nome, su consiglio del suo ginecologo) ma rappresenta il potere, personificato. Se questo film fosse una frase infatti, anzi, un proverbio, sarebbe "è meglio comandare che fare sesso" , ed anche Jeanne, che aveva comunque scelto per uno stop da tutte le attività ricreative che hanno a che fare con i congressi carnali dopo varie delusioni, sembra pensarla così. Il film fa qualche confusione fra identità di genere e sessuale, ma va bene così: è un film alla fine, e un film su una cosa impossibile. Serve solo a ricordarci ancora una volta (come tutti i film sugli "switch") che bisogna sempre trovarcisi nei panni degli altri prima di giudicarli, nel bene o nel male. Ecco forse Qualcosa di troppo potrebbe anche essere un secondo proverbio, ovvero "attento a quello che desideri, perchè se poi lo ottieni...." scritto diretto e interpretato dall'adorabile protagonista. Delizioso.

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