T Trailer

R Recensione

8/10

Dieci Inverni regia di Valerio Mieli

Sentimentale
recensione di Francesco Carabelli

È bastato ritrovarsi sullo stesso vaporetto per cambiare le vite dei due protagonisti Camilla e Silvestro.

Inverno 1999 i due ragazzi sbarcano a Venezia in una fredda giornata di fine anno alla ricerca di un posto nel mondo. È l’inizio della carriera universitaria e di un rapporto che prima di trovare il suo pieno compimento dovrà passare per molte peripezie e errori da entrambe le parti. Prima Silvestro si impegna con la persona sbagliata, poi sarà la volta di Camilla che si trasferisce a Mosca per perfezionare il suo russo e che finisce per diventare l’amante di Fjodor, un regista padre-padrone dalla quale alla fine si separerà rientrando in patria. Ma quando sembra che tra Camilla e Silvestro l’idillio stia portando a un rapporto duraturo, l’infedeltà di una sera cambierà il destino dei due giovani che dovranno passare attraverso la maternità di Camilla, nel frattempo passata tra le braccia di Simone, amico di lunga data di Silvestro.

 

Il film è costruito significativamente da brevi episodi di durata variabile che ci ripropongono la vicenda esistenziale di questi due giovani a distanza di un anno, da un inverno all’altro, sia quando i due vivono momenti veramente assieme, sia quando si incontrano fortuitamente o vivono inconsapevolmente le stesse esperienze.

Significativo che il racconto abbia una struttura ciclica che dalla notte iniziale, passata insieme poco dopo l’incontro sul vaporetto, si dipana fino alla notte conclusiva in cui di nuovo su un vaporetto i due decidono del loro futuro e hanno il coraggio di prendersi per mano senza timori e di vivere fino in fondo la loro amicizia come amore.

Il regista non è mai indelicato, costruisce con pazienza la storia, giocando molto sulle incomprensioni tipiche di un rapporto amicale che guarda oltre e costruendo la psicologia dei personaggi in modo accurato attraverso il loro rapporto reciproco, i momenti di felicità, quelli di pietà e quelli di disperazione, mantenendo un equilibrio nella storia ed eliminando (lo si vedrà guardando le scene tagliate in fase di montaggio) ciò che è superfluo e che potrebbe risultare pleonastico.

Una fotografia che osa (penso ad una delle ultime scene nella quale c’è un uso insolito di un grandangolo) e una ricostruzione accurata di ambienti e costumi che danno quel tocco in più di veridicità alla storia.

La storia è ambientata in parte in Russia a Mosca e in altre località che ci fanno sognare per il paesaggio innevato immacolato.

Nato come opera di diploma di Valerio Mieli al Centro sperimentale di Cinematografia, il film ha trovato l’appoggio produttivo di Rai Cinema e di una società di produzione russa che hanno permesso alla pellicola una diffusione in sala.

Un’opera equilibrata e stilisticamente molto ben fatta che ci fa sperare in un cinema italiano giovane capace di imporsi per originalità e concretezza anche grazie all’apporto di attori efficaci come Isabella Ragonese e Michele Riondino e alla partecipazione straordinaria di Vinicio Capossela che con le sue canzoni da spessore alla storia d’amore dei protagonisti.

Un film che ha tutti i requisiti per diventare un classico per la sua capacità di trattare con profondità il tema dell’amicizia tra uomo e donna.

V Voti

Voto degli utenti: 8/10 in media su 6 voti.
10
9
8
7
6
5
4
3
2
1
alexmn 8/10
8/10

C Commenti

Ci sono 3 commenti. Partecipa anche tu alla discussione!
Effettua l'accesso o registrati per commentare.

AndreaBrunelli (ha votato 8 questo film) alle 0:10 del 13 dicembre 2010 ha scritto:

Visto in questi giorni, è stata una piacevole sorpresa, buona regia, attori ispirati, belle musiche, svolgimento interessante... Un buon colpo del cinema italiano !

bargeld (ha votato 8 questo film) alle 14:20 del 15 dicembre 2010 ha scritto:

Eh si, un film lieve e pieno di poesia, che affronta un tema che solitamente scade con facilità nel banale. Una regia discreta, efficace, e una fotografia sbalorditiva.