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6/10

Il Cacciatore e la Regina di ghiaccio regia di Cedric Nicolas-Troyan

Fantasy
recensione di Maria Parisi

Ambientato prima e dopo le avventure di Biancaneve e il Cacciatore. Mentre il regno di Biancaneve prospera la Regina di ghiaccio, sorella della Strega Ravenna, e come lei altrettanto potente e malvagia, regna sui territori del Nord. Quando lo specchio incantato di Ravenna va smarrito il Principe incarica il Cacciatore di ritrovarlo, ma anche la Regina di ghiaccio è sulle tracce dello specchio... Sara l'occasione non solo per una nuova avventura, ma anche per un ritorno alle origini.

Spin-off, ma anche prequel e sequel de Biancaneve e il cacciatore, Il Cacciatore e la Regina di ghiaccio (titolo, per una volta, migliore in in italiano che in inglese), riprende i due personaggi più riusciti del primo film: la Strega cattiva (Theron) e il Cacciatore (Hemsworth), sviluppando le avventure del secondo e abbandonando così completamente la fiaba originale (si aggiunge solo qualche pizzico/allusione a La Regina delle nevi). Il risultato è molto simile ai film fantasy d'avventura degli anni '80, siamo più dalle parti di Willow che non Conan, il Barbaro (nonostante qualche citazione esplicita a quest'ultimo): una storia avventurosa alleggerita da una piacevole dose d'ironia che nel primo capitolo mancava totalmente. Trova qui merito l'interpretazione di Hemsworth che riesce a muovere e calibrare bene il suo personaggio, a cui sembra quasi affezionato, lo accompagnano tre vere super attrici che vale la pena osservare, anche solo perchè sarà difficile trovare un'altra occasione per rivederle tutte assieme.

Per avere un giudizio completo sul film un capitolo a parte va dedicato agli effetti speciali: il regista, che ha un passato da visual effect supervisor in titoli come lo stesso Biancaneve e il Cacciatore, cura gli gli elementi di computer grafica con estrema attenzione ai più piccoli dettagli, creando così una forte continuità visiva con la prima pellicola; purtroppo però, il film nel suo complesso, manca di quella cura estetica, vibrante, vicina a una perfezione quasi maniacale, che tanto affascinava nel primo capitolo. Diventa così molto più difficile soprassedere ai tanti buchi di sceneggiatura, che tendono a diventare voragini. Eppure Il Cacciatore e la Regina di ghiaccio, se preso per quello che è, ossia un prodotto commerciale d'intrattenimento leggero, raggiunge quasi del tutto il suo obbiettivo: non annoia per nulla ed è effettivamente piacevole, anche se dimenticabile.

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