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7/10

L'Ultimo Dominatore Dell'Aria regia di M. Night Shyamalan

Fantasy
recensione di Alessandro Pascale

In un mondo dove gli elementi aria, acqua, terra e fuoco possono essere controllati da individui noti come dominatori, vi sono quattro partizioni geografiche, ognuna delle quali corrisponde ad uno dei quattro elementi. La Nazione del Fuoco dichiara guerra alle altre per cercare di prenderne il controllo e il conflitto si protrae nel tempo. L'unica speranza di porre fine a questa guerra è riposta in un giovane ragazzo di nome Aang (Noah Ringer). Aang è l'ultimo dominatore dell'aria, l'unico superstite della stirpe dei Nomadi dell'Aria, è l'Avatar: l'Avatar è un essere umano (reincarnazione di tutti i precedenti Avatar) che racchiude in sé l'essenza del cosmo, con l'abilità di controllare tutti e quattro gli elementi. Aiutato da una giovane dominatrice dell'acqua di nome Katara (Nicola Peltz) e da suo fratello Sokka (Jackson Rathbone), Aang intraprende il suo viaggio per cercare di riportare la pace tra i regni in guerra. I ragazzi troveranno sul loro cammino un ambizioso ammiraglio della Nazione del Fuoco, Zhao (Aasif Mandvi) e il principe Zuko (Dev Patel), esiliato dalla Nazione del Fuoco, in cerca di Aang per catturarlo e riguadagnare l'onore perduto.

Shyamalan ci ha abituato negli anni ad alternare tremende sòle (Ad occhi aperti, Signs, E venne il giorno) a piccoli gioiellini rimasti nell'immaginario del cinema contemporaneo (Il sesto senso, The village), oltre a film solidi e di ottima fattura (Unbreakable, Lady in the water). Non posso negare che il primo pensiero prima di vedere L'ultimo dominatore dell'aria è stato rivolto a quella schifezza di film che fu E venne il giorno, probabilmente la mazzetta di soldi peggio spesa per un cinema a memoria d'uomo.

Diciamo quindi subito e chiaramente quanto fossi prevenuto verso il regista indo-americano, specie dopo aver letto la trama di un'opera che annunciava una piena immersione in un mondo fantasy fatto di arti marziali e poteri semi-magici.

E' quindi estremamente positivo il fatto di aver trovato l'opera più che gradevole, anzi, diciamocelo: un vero e proprio intrattenimento godibile, in cui la scorrevolezza della dimensione narrativa si accompagna ad una splendida fotografia (incantevoli anche le scenografie) e ad un cast forse non esuberante ma in grado di fare il suo compitino senza sbavature, senza che spunti fuori da un momento all'altro un Mark Wahlberg a terrorizzare i bambini...

Certo, i limiti ci sono e sono notevoli: tanto per cominciare assistiamo dall'inizio alla fine ad una serie di scopiazzature (omaggi? Citazioni? Mah...) del materiale fantasy più o meno d'epoca: il cagnolone che porta a spasso l'Avatar (evitiamo di citare James Cameron a riguardo, anche se molti confronti si potrebbero fare a riguardo) non ricorda forse molto un altro cagnolone di una discutibilissima serie di film fantasy anni '80-90?

E in certi momenti non sembra di stare davanti ad un sequel de Il Signore degli Anelli (soprattutto durante la battaglia finale...)? In fondo però bisogna dare atto a Shyamalan che il soggetto e la sceneggiatura dipendono solo in minima parte da lui, essendo l'opera tratta da una serie tv di discreto successo.

Insomma nonostante pregi, difetti e dubbi, si può quanto meno ricalcare sul fatto che la spiritualità e l'immaginario fantastico dell'autore riescano questa volta a realizzarsi in un adeguato connubio con la dimensione visiva di un'opera assai scorrevole e piacevole. Godibile da grandi e piccini senza particolari picchi di entusiasmo, ma neanche senza troppo strascichi spiacevoli. Quanto basta per riprendersi da certi pregiudizi insomma...

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Voto degli utenti: 4,5/10 in media su 2 voti.
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C Commenti

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SanteCaserio (ha votato 6 questo film) alle 13:01 del primo agosto 2011 ha scritto:

Grande

Per la rete (e sui giornali) si trovano quasi esclusivamente commenti negativi. Quindi trovare questa recensione su storiadeifilm fa molto piacere. Sorpresa positiva, anche se tutti i limiti evidenziati sono presenti. Molto meglio di Narnia, questo è sicuro.