L'infinita fabbrica del Duomo regia di Massimo D'Anolfi, Martina Parenti

Le cattedrali sono ancor oggi le costruzioni più magnificenti e affascinanti che l'Occidente abbia creato.

L'infinita fabbrica dell'uomo ci racconta come sia nato l'esempio più fulgido di cattedrale gotica in Italia, il duomo di Milano, e come questo sia stato mantenuto e rinnovato fino ai giorni nostri.

Esplorando per immagini (non ci sono voci off e pochissime in) i luoghi di lavoro e conservazione che tuttoggi sono legati alla chiesa milanese, osserviamo le fasi del restauro, dall'estrazione del marmo al posizionamento delle statue sui pinnacoli, attraverso ogni minimo particolare.

Alle immagini poetiche si alternano cartelli esplicativi che, con attento lavoro di ricerca, ci illustrano le fasi più interessanti della storia dell'edificio. Eretto grazie alla partecipazione diretta della popolazione che, attraverso i secoli, ha attuato quello che oggi chiameremmo un'opera crowdfunding e costruzione dal basso partecipata. Infatti, proprio come avvenne con la creazione della  Statua della libertà, considerata il primo esempio di crowdfunding moderno, la cittadinanza milanese raccoglieva piccoli e grandi fondi (a seconda della propria disponibilità) da donare alla costruzione, i nomi di alcuni di questi donatori, umili o nobili che fossero, vengono ricordati negli annali custoditi tutt'oggi in archivi (Archivio della Veneranda Fabbrica).

Per chi si è appassionato a film come I pilastri della terra, prodotto dai fratelli Scott, dove la costruzione di una cattedrale non è altro che metafora della storia di un'intera comunità, questo documentario nonostante pecchi un po' in lentezza, non può che essere la conclusione perfetta.

L'infinita fabbrica del Duomo è il primo atto di una quadrilogia ideata dai due registi e chiamata Spira Mirabilis, un progetto che affronta il concetto di immortalità attraverso gli elementi della natura. Il Duomo rappresenta la terra: attendiamo con curiosità gli altri elementi.