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7/10

Jason Bourne regia di Paul Greengrass

Azione
recensione di Maria Parisi

Comincia a emergere un nuovo ricordo dal passato di Bourne, un segreto che ha a che fare con la sua identità prima di diventare un agente, con suo padre e naturalmente con l'Operazione Treadston; ma i tempi sono cambiati e Jason non dovrà solo confrontarsi con il passato e vecchi nemici, ma anche con una grintosa agente della nuova scuola.

Era il 2002 quando Doug Liman ci fece conoscere per la prima volta il protagonista dei gialli di Robert Ludlum, in The Bourne identity un'agente smemorato (Matt Damon), dall'oscuro passato, cercava di sopravvivere e rifarsi la vita con la giramondo Marie (Franka Potente). Un bel film d'azione equilibrato e dotato della giusta dose di novità e intrigo. Un finale positivo, uno spicchio di felicità destinato a durare poco...Paul Greengrass nel 2004-07 lo farà tornare protagonista del dittico: The Bourne Supremacy e The Bourne Ultimatum. Jason Bourne l'agente super speciale smemorato è costretto ad affrontare i propri demoni e la verità sull'operazione segreta di cui faceva parte: Treadston. Greengrass prende gli elementi che avevano reso tanto interessante il primo capitolo e li fa propri, lo stile di Jason Bourne diventa tendenza, al punto che viene identificato come il film di agenti segreti più rappresentativo degli anni 2000. Jason Bourne vive in una realtà tragica e cupa, non ci si può fidare di nessuno e i pochi personaggi positivi sono destinati a vivere poco, è cittadino di un mondo globalizzato e viaggia in continuazione, fatto di città vere senza immagini da cartolina, è un antieroe cupo e violento che cerca vendetta e giustizia, ma soprattutto cerca di sopravvivere. Prima di arrivare al 2016 arriva anche lo spin off The Bourne Legacy,  che allarga e rinnova il mondo di Jason Bourne, il film, come tutti gli altri capitoli, è scritto sempre dall'ottimo Tony Gilroy che questa volta anche dirige.

Ed eccoci arrivati a oggi: Paul Greengrass riprende in mano la serie e ne scrive anche la sceneggiatura insieme al suo montatore: una regia ipercinetica, ci butta a capofitto in una nuova avvenura fatta di mirabolanti, ma sempre realistici, inseguimenti (una menzione speciale va all'emozionante sequenza durante gli scontri ad Atene(del 2012?): davvero straordinaria). La pellicola scorre veloce, visivamente coinvolegente, non ci si annoia davvero mai, trascinati da un montaggio perfetto... eppure...alla fine ci si rende conto che manca qualcosa di sostanziale: la storia è solo un pretesto, non dice nulla nè di vecchio nè di nuovo. Persino l'unica traccia di novità, il personaggio dell'agente interpretato dalla lanciatissima Alicia Vikander, non viene sfruttato al punto giusto. Peccato, non ci resta che sperare che nel prossimo capitolo torni alla sceneggiatura il buon Tony Gillroy.

 

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